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Come pulire i vinili: i migliori prodotti. Tipologie e prezzi

di Redazione
come pulire vinili copertina

Prosegue il nostro viaggio nel mondo del vinile, ritornato con forza sulla scena grazie alla rinnovata fiducia degli appassionati di lunga data e dei neofiti, conquistati dalla pulizia del suono e dalle sensazioni coinvolgenti che questo supporto garantisce. Eccovi qualche consiglio sui migliori prodotti per la pulizia dei nostri amati LP.

Pulizia dei vinili: consigli pratici

Nella nostra guida su come conservare i vinili, oltre a esplorare tutti gli aspetti pratici legati a questi affascinanti strumenti, abbiamo raccontato che esistono diversi metodi per prolungare il piacere di ascoltare i vinili che più amiamo e, se possibile, evitare di disturbare un buon ascolto con i rumori fastidiosi tipici dei supporti sporchi, eccessivamente usurati o, addirittura, trascurati.

Per questo è bene soffermarci sull’aspetto più efficace, che corrisponde agli strumenti per la pulizia dei dischi, un variegato complesso di dispositivi e prodotti (utili a combattere, tra l’altro, il nemico giurato del suono cristallino, la polvere!). Pertanto, cosa dovremo cercare sul mercato per mantenere in buona salute i nostri amati vinili?

Stiamo parlando di spazzole, gel, detergenti liquidi o macchinari ideati per semplificarci la vita.

Proveremo ad analizzarli per offrire uno strumento utile per orientarsi e scegliere con maggiore consapevolezza i metodi più rispondenti alle varie necessità, in modo da proteggere e allungare la vita della nostra collezione.

Pulizia manuale (a secco)

Nel caso in cui siamo portati all’ascolto ossessivo di un vinile, potrebbe essere sufficiente pulirlo a secco prima e dopo ogni esecuzione.

Per farlo dovremo dotarci di speciali panni o spazzole: strumenti appositamente pensati per trattare i vinili e contrastare gli effetti dovuti all’elettricità statica che, complice il materiale plastico di cui è fatto il disco, fa in modo che la polvere prenda possesso dei minuscoli solchi.

Come deve essere fatto un panno? Leggero, morbido e composto da una microfibra delicata, al fine di evitare di lasciare segni sulla superficie del vinile; bisogna comunque prestare attenzione alla presenza della caratteristica di antistaticità. Facile da usare e ottenibile a un costo facilmente accessibile, è consigliabile utilizzarlo prima e dopo l’ascolto, ma non nel caso in cui sia presente troppa polvere sul disco.

Il panno  antistatico Rock On Wall, disponibile nel nostro store online a soli 4 €, è la soluzione più efficace per evitare l’effetto elettrostatico accumula-polvere e vi tornerà sicuramente utile per mantenere al meglio il vostro vinile per anni. Se, invece, la polvere non si è ancora introdotta irrimediabilmente nei minuscoli spazi del supporto musicale, la spazzola antistatica, disponibile sul mercato in velluto o in fibra di carbonio, può essere una buona soluzione.

Va detto che per una pulizia poco frequente e meno professionale sarebbe preferibile impiegare la spazzola in velluto con lo scopo principale di evitare di graffiare i dischi. Infatti, l’obiettivo delle spazzole è togliere polvere e sporco annidato nei solchi. A ogni modo, è preferibile optare per spazzole capaci di trattenere la polvere e di neutralizzare l’elettricità statica come la spazzola in fibra di carbonio di Am Clean Sound, quella antistatica professionale di Audio Technica, o quella in velluto e carbonio di Rock On Wall.

Come pulire il disco? Basterà disporlo sul piatto del giradischi e avviarne la rotazione senza posizionare la puntina sulla superficie, quindi appoggiare con delicatezza la spazzola leggermente inclinata sul vinile in rotazione per due o tre giri. Successivamente ci si potrà dedicare ai solchi premendo sul disco, sempre con la massima gentilezza di cui disponiamo, per passare sui solchi; faremo lo stesso su entrambi i lati del disco.

Una buona pulizia potrebbe essere decisiva – oltre che facilmente apprezzabile – per l’ascolto del disco.

Pulizia manuale (a liquido)

Per l’uso adeguato e funzionale dei vinili ormai “maturi”, è bene programmare dei momenti di lavaggio per mezzo di liquidi o detergenti, che devono essere attentamente scelti per evitare di danneggiarne la superficie. Questo tipo di pulizia è connotata da una maggiore delicatezza rispetto a quella a secco.

Tra i fluidi più innocui per il disco, è preferibile usare acqua demineralizzata, ma esistono sul mercato detergenti realizzati appositamente per rendere il vinile pulito. Tra questi ultimi, molte soluzioni di buona qualità impiegano nella miscela anche l’alcol isopropilico, che permette di raggiungere ottimi risultati, sebbene con la presenza di alcol si possa, a lungo andare, rischiare danni superficiali. In tal senso, è consigliabile l’impiego di una soluzione combinata: detergenti per vinili e acqua demineralizzata. Eccone alcuni tra i migliori in circolazione: liquido detergente Am Clean Sound oppure Rock on Wall.

Anche in questo caso la domanda sarà: come pulire il disco?

Dopo aver posto il disco su un panno in microfibra, il liquido dovrà essere spruzzato in alcuni punti in modo circolare, evitando l’etichetta; attendere fino a 10 secondi per lasciar penetrare il liquido nei solchi, magari un po’ di più in caso di maggiore sporco. Con un diverso panno, del tipo già descritto per la pulizia manuale a secco, bisognerà prima distribuire il liquido sull’intera superficie del disco e subito dopo passarlo nuovamente, partendo dall’interno verso l’esterno, fino alla totale asciugatura (ovviamente, per entrambi i lati).

In alternativa, potranno essere impiegate, altrettanto utilmente, spazzole molto morbide e prive di setole sulle quali versare il liquido. In questo caso sarà necessario utilizzare un supporto adeguato, come sempre con l’obiettivo di ridurre al minimo i rischi di graffiare il disco, per farlo asciugare completamente.

La macchina lava-dischi (o pulisci-vinile)

I preziosi solchi sui quali vengono incisi i capolavori che adoriamo possono, nel tempo, costituire un confortevole rifugio per la polvere.

Come abbiamo visto, l’accumulo di sporco può essere contrastato dall’uso di detergenti liquidi ma, nei casi più estremi, l’unica àncora di salvataggio per i dischi più “anziani” risulta essere la macchina lava-dischi, uno strumento indispensabile per lavare un vinile a un livello più efficace. Scopriamo insieme le tipologie più conosciute e attualmente in commercio nonché alcune delle caratteristiche costruttive che le compongono.

Progettate per garantire una pulizia impeccabile, le macchine lava-dischi sono mediamente costose, ma risultano sicuramente più rispettose della delicatezza degli LP, che potranno essere trattati con frequenza costante. Magari non esagerando: per intenderci, potrebbe non rivelarsi ideale un lavaggio giornaliero ma, al contrario, risultare decisivo programmare dei periodi ricorrenti – magari a cadenza mensile – sia per proteggere i vinili che per allungare la vita anche alla stessa macchina, in alcuni casi frutto di un investimento oneroso.

I vantaggi di questo strumento sono evidenti e legati a una specificità dedicata al lavaggio dei dischi e a un minimo contatto con gli stessi, in alcuni modelli anche grazie a ultrasuoni, al fine di evitare graffi involontari che, come abbiamo detto, sono sempre in agguato quando utilizziamo gli strumenti di pulizia più comuni.

Di contro, se disponiamo di un dispositivo del genere, va da sé che è corretto usarlo anche per scongiurare la riduzione di efficacia dovuta allo scarso impiego. Allo stesso tempo, è preferibile evitare un uso troppo frequente sullo stesso disco per non rovinarne la superficie. Inoltre, se con metodi di lavaggio manuale possiamo usufruire del vantaggio di una spesa contenuta, per portarsi a casa una buona macchina pulisci-vinile bisogna mettere in conto un budget di spesa più consistente rispetto agli altri strumenti di pulizia.

Non va sottovalutata la possibilità di utilizzare più metodi di lavaggio combinati tra loro, come ad esempio nel caso di un vinile eccessivamente sporco, procedendo a fare un primo passaggio con panno e spazzola, seguito da una ulteriore approfondita pulizia per mezzo della macchina lava-dischi: nessun rimedio sarà mai troppo per i nostri amati vinili!

Ma quanto costano? La risposta più semplice e immediata a questa domanda sarebbe: dipende dalle qualità del dispositivo e va tenuto in conto che ad una più alta qualità costruttiva e tecnologica corrisponde in proporzione un miglior rendimento sonoro e, di fatto, una maggiore spesa per l’acquisto.

Un buon esempio è illustrato dalle macchine Okki Nokki, dotate di interessanti automatismi e di facilità d’uso oltre che di ottime caratteristiche tecniche per aiutare i vinili a mantenersi “giovani” e funzionali anche nel lungo periodo.

Pulizia dei vinili: occhio alla frequenza

Bene, abbiamo passato in rassegna gli strumenti adatti alla pulizia dei dischi ma, come detto, allo stesso tempo dovremmo valutare la frequenza con cui dovremmo trattare gli stessi.

Il nostro consiglio è quello di trovare la giusta via di mezzo: non troppo raramente, perché un eccessivo accumulo di polvere ci impedirebbe di ottenere un risultato accettabile, e non troppo spesso, né in maniera ossessiva, commisurando la nostra mania di perfezione con l’effettivo uso del vinile.

Perciò, quelli più usati potranno essere puliti con cadenza settimanale, mentre quelli che metteremo sul nostro giradischi più raramente dovranno essere sottoposti a una pulizia approfondita prima di ascoltarli.