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Caution Radiation Area: il disco più pazzo degli anni ‘70

di Redazione
 
caustion radiation area demetrio stratos

Nuova puntata della collezione Italian Progressive Archive: a quasi cinquant’anni da quel 15 giugno del 1974, data d’uscita di Caution Radiation Area (secondo sorprendente album degli Area, dopo l’esordio con Arbeit Macht Frei), ecco la riedizione esclusiva in vinile di uno dei dischi simbolo degli anni ’70.

Caution Radiation Area: genesi del disco

Quando viene presentato, Caution Radiation Area desta sconcerto. La protesta antisistema di Demetrio Stratos e compagni si riversa in un disco rabbioso e concettuale, che fonde sonorità free jazz e rock, sperimentazione elettronica e influenze orientali.

Il mondo musicale italiano non è ancora pronto. L’operazione è troppo rischiosa e l’allora manager Franco Mamone se ne tira fuori, sbatte la porta e si licenzia. Ma la band non si arrende e pubblica lo stesso, grazie a Gianni Sassi, un album d’avanguardia in cui la forma canzone è abolita a favore di una psichedelica stratificazione di suoni e rumori. La sola copertina basta per comprendere le intenzioni polemiche del progetto: un grande simbolo di pericolo radiazioni, il titolo del disco e nient’altro. 

L’album è infatti un viaggio lisergico e controcorrente per rinnegare l’ideologia capitalista dominante che impone modelli musicali stabiliti e utili al solo profitto: è il manifesto di una generazione nuova e arrabbiata che vuole gridare al mondo la sua visione della società. Gli Area non nascondono la loro adesione alle politiche internazionaliste della sinistra e nelle tracce riecheggia la critica all’automatismo industriale, all’alienazione e al consumismo.

I cinque pezzi sono un crescendo di disordine ed energia che partendo dall’introduzione della famosa Cometa rossa al finale esplosivo di Lobotomia passando per gli immaginifici ZYGBrujo e MIRage? Mirage! immergono l’ascoltatore in un universo “altro”.

Il disco, di ambiziosissimo respiro e dalla forte complessità compositiva, non è adatto all’ascolto superficiale e viene quindi – inizialmente – bocciato dalla critica, che non comprende la portata storica dell’esperimento. Ma, come spesso accade per chi vede lontano e prima degli altri, a distanza di anni quel famosissimo LP di metà anni ‘70 viene ricordato come uno dei più significativi e influenti album del progressive italiano.

Dentro le tracce

È l’Oriente il luogo in cui si viene catapultati ascoltando il primo pezzo del disco: Cometa Rossa, uno dei brani più famosi della band, è un mix riuscitissimo di scale musicali frenetiche, interrotte dall’emergere dei virtuosismi di Demetrio Stratos, che dimostra tutte le incredibili qualità della sua voce. Il testo in greco della canzone incita alla disobbedienza: «Chiudi la bocca e vattene via, lascia / che sia io a trovare la mia libertà».

ZYG Brujo, secondo e terzo pezzo dell’album, sono avanguardia sperimentale pura.
In ZYG un crescente rumore di città industriale soffoca la voce robotica di Stratos. La ritmica monotona spaventa e perturba fino alla caotica chiusura del pianoforte di Fariselli.
In Brujo si prende la scena il bassista Tavolazzi, che ha sostituito da poco Patrick Djivas confluito nella P.F.M. Il contrabbasso forsennato apre i primi cinque minuti del pezzo, che va a concludersi nel grido disperato di Stratos: il cantante greco dimostra ancora una volta di trovarsi pienamente a suo agio nelle forme musicali che non prevedono rigidi incisi testuali.

MIRage? Mirage! fa da apertura al lato B dell’album. Si allenta la tensione e ci si immerge in un lisergico stato di quiete, accentuato da scariche di sintetizzatori ed effetti vocali. Quando irrompe la voce di Stratos, è per protestare contro il mondo. È il brano più lungo dell’album, e sembra preparare minacciosamente la chiusura perentoria di Lobotomia.

Quest’ultimo è forse il pezzo più rappresentativo di tutto il progetto. Lobotomia è infatti una straniante e ruvida sovrapposizione di sintetizzatori e rumore bianco. Una climax musicale molto complessa accompagna il ripetersi di famosissime sigle televisive che scorrono in sottofondo: una metafora musicale perfetta dell’uomo sopraffatto dal consumo.

La collezione Italian Progressive Archive 

In uscita il 19 novembre 2021, la nuova edizione di Caution Radioation Area segna una ulteriore tappa della collezione Italian Progressive Archive, progetto Sony Music Italia distribuito in esclusiva da Discoteca Laziale.

Il nuovissimo vinile colorato e in edizione numerata da 500 copie va ad affiancare nomi del calibro di Franco BattiatoBanco Del Mutuo SoccorsoLe OrmeP.F.M., Napoli CentralePerigeo e Rovescio Della Medaglia: una raccolta imprescindibile per tutti quelli che ricordano quei magnifici anni di sperimentazione musicale e che vogliono mettere le mani su una collezione ben curata, ricca di capolavori che hanno fatto la storia del rock nel Belpaese.

Ma anche un’opportunità da non perdere per le nuove generazioni che vogliono riscoprire l’incredibile qualità artistica di quegli anni, forse mai più raggiunta, e capire da dove provengono e come si sono evoluti quei suoni sintetizzati, elettronici e psichedelici che hanno segnato gran parte della musica contemporanea.