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Reggaeton: Il Suono dell’Estate Che Non Va Mai in Vacanza

di Redazione
 
persone che ballano e twerking una festa al coperto

L’estate è alle porte: ciò significa che stiamo entrando come ogni anno nella stagione dei concerti, balli, feste in spiaggia e naturalmente dei tormentoni musicali. E proprio le hit estive sono state influenzate sempre più da un genere, il reggaeton, che ha preso progressivamente piede nelle classifiche di tutto il mondo ma che è diventato anche un fenomeno sociale, entrato in pianta stabile in discoteche e palestre.

Il reggaeton ha origini lontane ma è esploso definitivamente come fenomeno di massa tra la fine degli anni Duemila e l’inizio degli anni Dieci, diventando sempre più popolare fino ai giorni nostri. Ciò che ha reso questo genere musicale così diffuso è soprattutto il suo legame indissolubile con il ballo e la stagione estiva. Sono ormai diversi i tormentoni reggaeton che popolano radio e classifiche durante questi mesi e che fanno da colonna sonora alle feste in spiaggia.

Le origini del reggaeton

Il genere del reggaeton muove i suoi primi passi con la musica caraibica diffusasi negli anni Novanta a Porto Rico e Panama con brani in lingua spagnola. Le sue sonorità discendono dal reggae mescolato con elementi tipici della dancehall e dell’hip-hop.

Per descrivere il ritmo canonico del reggaeton viene usato spesso il termine Dem Bow che dà anche il titolo a un brano di Shabba Ranks, pezzo che è diventato negli anni Novanta un veicolo fondamentale per la diffusione del genere. Tutti i brani riconducibili a questo genere presentano principalmente un tempo di 4/4 e un pattern di batteria sincopato che invita l’ascoltatore a ballare.

Il reggaeton smette di essere un genere di nicchia e inizia progressivamente a diventare un vero e proprio fenomeno di massa con il successo mondiale di Gasolina, brano di Daddy Yankee del 2004. Da quel momento in poi è un crescendo di popolarità senza sosta con una serie di tormentoni che hanno fatto il giro del mondo: tra questi Danza Kuduro di Don Omar (2011) e, soprattutto, Despacito di Luis Fonsi (2017) capace di battere ogni record di streaming e diventata per anni la canzone più ascoltata su YouTube.

Tra gli artisti che hanno reso celebre il reggaeton nel mondo, figura innanzitutto il già citato Daddy Yankee, considerato da molti il padre del genere; fu lui nel 1991 a coniare per primo il termine “reggaeton” per descrivere il movimento che stava emergendo a Porto Rico e che era destinato a conquistare ben presto il resto del mondo. Un importante contributo al reggaeton negli anni è stato dato anche da artisti come Don Omar, Maluma (tra i protagonisti del boom di questo genere in Brasile) e Bad Bunny, capace di aggiudicarsi una moltitudine di premi tra cui due Grammy Awards e primo in grado di far arrivare un album interamente in lingua spagnola in vetta alle classifiche degli Stati Uniti. Altro nome cardine del reggaeton è senz’altro J Balvin, anch’egli vincitore di numerosi premi e autore di diversi successi commerciali in tutto il mondo: dal punto di vista stilistico, per i suoi ritmi dolci e maggiormente melodici, molti lo contrappongono al reggaeton delle origini cantato da Daddy Yankee.

Gli elementi fondamentali: il ballo, le spiagge e la voglia d’estate

Sin dalle origini il reggaeton ha avuto il ballo come sua componente fondamentale. Questo legame è dato dalle caratteristiche dei brani, tutti con melodie ballabili: chi ascolta e apprezza questo genere musicale è difficile che non venga investito dalla voglia di muoversi a tempo.

Il successo del reggaeton ha portato anche alla definizione di un tipo di danza che si rifà al genere. I balli che accompagnano questo tipo di musica costituiscono una forma di danza urbana e sensuale che combina movimenti di bacino, passi marcati e gestualità ritmiche, sempre più diffusa. Il reggaeton viene insegnato anche nelle palestre con apposite lezioni alle quali si iscrivono sempre più persone curiose di cimentarsi con queste sonorità.

Spesso al reggaeton si associa anche il ballo del “twerking” che consiste nello scuotere velocemente i fianchi su e giù in modo da provocare un tremolio sulle natiche: questo tipo di ballo ha provocato diverse polemiche per i suoi tratti sessuali espliciti.

Un altro risultato del grande successo del reggaeton è stato il continuo fiorire nelle palestre di molti corsi di zumba, un programma di fitness su base musicale che ha tratto una significativa ispirazione dalla musica latina, in particolare proprio dal reggaeton. Non è un caso che la folta presenza di brani reggaeton nelle playlist di zumba abbia avvicinato al genere un pubblico più ampio tra cui anche chi non lo conosceva in maniera approfondita. La crescita della zumba, avviata dallo scorso decennio, è stata favorita dalla sua capacità di creare un connubio tra l’attività fisica e il divertimento grazie al quale è possibile praticare esercizi in un ambiente che ricrea l’atmosfera delle feste in spiaggia.

Ed è proprio il contesto delle spiagge e dell’estate a rappresentare un altro elemento legato indissolubilmente al reggaeton. Provenendo dall’America Latina il genere presenta nei suoi brani e nei suoi videoclip quasi sempre tratti tipici della stagione estiva come temi riguardanti feste, amori e libertà tra serate al mare, cocktail e balli nella sabbia. Non è un caso che le principali hit escano proprio in concomitanza di questo periodo, con il compito di far sentire sulla pelle di chi ascolta la sensazione di estate e di riprodurre scenari tropicali e look estivi nei video.

Il reggaeton è dunque molto più di un semplice genere musicale: in questi anni è diventato un fenomeno sociale e culturale che ha introdotto nuovi temi – come l’orgoglio e l’identità delle popolazioni latine – e costumi in vari campi (su tutti la danza). E c’è da star certi che il reggaeton continuerà a fare da colonna sonora alle stagioni estive – e non solo –anche nei prossimi anni.