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I dischi più costosi della storia

di Redazione
 
sala incisione

Quanto costa realizzare un disco?

Una bella domanda, a cui non è certo facile rispondere. Quello che è certo è che dipende sicuramente dal tipo di prodotto finale che si ha in mente, dalla sua qualità e complessità, ma anche da possibili scelte artistiche che necessitano di un grande sforzo economico per essere realizzate. Insomma, una serie di fattori che si combinano determinando il costo di realizzazione di un album. 

Nell’articolo di oggi risaliremo scopriremo la top ten dei dischi più costosi della storia a livello realizzativo, partendo dagli anni Sessanta e arrivando fino a oggi. 

Dagli anni Sessanta agli anni Settanta tra sergenti e regine

Cominciamo la nostra carrellata alla scoperta dei dieci dischi più costosi della storia con Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band dei Beatles, uscito nel 1967. Si tratta di uno degli album più famosi della storia, con una delle copertine più iconiche, ma anche di uno dei più costosi. I quattro di Liverpool stavano cercando di creare effetti particolari, un obiettivo che portò a sedute infinite di registrazione (55 ore solo per Strawberry Fields, sei mesi totali). Come sempre, fu fondamentale l’opera di George Martin, uno dei produttori più influenti di sempre.

Qualche anno dopo, anche un’altra band britannica entrò in studio decisa a creare il proprio capolavoro, girando ben sei studi di registrazione diversi (usati anche in contemporanea), e arrivando a un costo totale di 40.000 sterline (circa 500.000 attuali). Si trattava dei Queen, e del loro disco del 1975 A Night At The Opera. I risultati furono incredibili, sia per qualità (pensiamo a un pezzo come Bohemian Rhapsody) e di incassi, arrivando subito alle prime posizioni delle classifiche di tutto il mondo.

Rimaniamo ancora in Inghilterra, questa volta parlando dei Flettwood Mac, che con il loro disco Tusk del 1979 arrivò a raggiungere la cifra di 1,4 milioni di dollari. Certo, il disco superò i quattro milioni di copie vendute solo negli Stati Uniti, ma il paragone con il precedente Rumors (20 milioni di vendite) fu drammatico.

I dischi più costosi di sempre: anni Ottanta e Novanta

Facciamo un salto avanti di un paio di anni, entrando negli anni Ottanta, decennio che videro il nascere di molte nuove tendenze musicali, e l’affermazione di altre nate in precedenza. È il caso degli AC/DC, che confermarono il successo ottenuto negli anni Settanta. Dopo Back in Black, disco tra i più amati e venduti di sempre, la band dei fratelli Young entrò in studio per For Those About To Rock (We Salute You), uscito nel 1981. I costi dell’album lievitarono per la ricerca quasi maniacale della perfezione da parte del produttore Mutt Lunge: per fare un esempio, spese dieci giorni per ottenere un determinato suono del rullante. In totale, le sessioni di registrazione durarono tre mesi.

Sul gradino successive troviamo i Def Leppard con Hysteria, del 1987. Non ci sono dati certi sul costo finale, ma lo stesso chitarrista Phil Collen affermò che, per andare in pari, avrebbero dovuto vendere 5 milioni di copie. In questo caso, le spese aumentarono molto probabilmente a causa della maniacalità del produttore Mutt Lange (sempre lui!), che passò tre mesi a mixare un solo brano, Armageddon It. Bisogna dire però che i risultati furono soddisfacenti, sia per qualità che per incassi (più di 25 milioni di copie vendute).

Anche il costo e i tempi di realizzazione di Loveless dei My Bloody Valentine aumentarono per il perfezionismo maniacale, stavolta del leader della band di Dublino. Partito per rimanere in sala cinque giorni, il gruppo cambiò 19 studi di registrazione per raggiungere i suoni desiderati. Alla fine, le spese ammontarono a 250.000 sterline. I risultati furono decisamente notevoli, ma anche lo sforzo economico, trattandosi di una piccola etichetta indipendente, la Creation Records.

I dischi più costosi di sempre: un salto nel nuovo millennio

Un altro salto nel tempo, questa volta di circa dieci anni, ci porta negli anni Duemila. Partiamo con i Korn, il cui Untouchables, quinto album in studio uscito nel 2002, costò ben 4 milioni di dollari. Un costo record, che fu dovuto non solo, o non tanto, dalla lunghezza delle sessioni di registrazioni, ma dalle spese attribuibili a spostamenti, affitto di studi di registrazione diversi, e anche di abitazione (ben 5, con un costo medio di 10.000 $ mensili per casa). Oltretutto, i risultati in termini di copie non furono eccezionali, come si aspettava la band, e soprattutto la casa discografica.

Nel 2005 usciva One Way Ticket To Hell… And Back dei Darkness, che avevano sfondato con il disco di esordio Permission to Land. Il secondo lavoro fu decisamente caratterizzato dall’eccesso. Innanzitutto, la band decise di avvalersi della collaborazione di Roy Thomas Baker, il produttore dei Queen. Inoltre, furono registrate quasi 40 canzoni, tutte su nastro, alcune delle quali contenevano 160 tracce separate di chitarra. Il costo totale si aggirò intorno al milione di sterline.

Chiudiamo la nostra panoramica sui dischi più costosi di sempre in fase di realizzazione con Chinese Democracy, ultimo album dei Guns N’ Roses uscito nel 2008. In quel periodo, della formazione originale che li aveva portati al successo planetario rimaneva solamente Axl Rose. La produzione del disco durò ben 14 anni, e costò nel complesso circa 13 milioni di dollari. Un esborso veramente notevole, dato dai costi per l’affitto dello studio (50.000 $ al mese), per i salari dei tecnici delle chitarre e degli ingegneri del suono (rispettivamente 5.000 e 25.000 $ mensili), a cui vanno aggiunti le “consulenze” del guru di Axl, che doveva approvare ogni scelta.

Che sia per motivi artistici, per “capricci” del gruppo o manie perfezioniste del produttore, alcuni album hanno raggiunto cifre record per quel che riguarda la produzione. A volte i risultati furono eccezionali, sia per il livello della musica realizzata, sia per il successo del pubblico; altre molto meno. Di certo, quando un gruppo entra in una sala di registrazione, sa bene quello che ha in mente, ma meno quanti soldi ci vorranno per concretizzare i propri sogni.