Spedizione gratis a partire da € 90

5 Curiosità su Demetrio Stratos

di Redazione
 
demetrio stratos cover image

Definirlo solo “un cantante” è riduttivo: nell’arco della sua breve vita, Demetrio Stratos ha lasciato un’eredità unica per la musica italiana e internazionale, passando dal beat al prog e dedicandosi poi alle ricerche e alle esplorazioni vocali – fino a varcare le colonne d’Ercole della voce umana.

1. Il mistero del 45 giri

Tutto inizia con un mistero. Nel 1966 esce in Germania il 45 giri Ready Steady/After Tonight, a firma The Clockwork Oranges. La foto in copertina ritrae la prima formazione dei Pooh, che all’epoca avevano appena firmato un contratto con la Vedette Records. I due brani sono le versioni in inglese di Prima di cominciare Notte senza fine dell’Equipe 84.

Ma Ready Steady/After Tonight non figura nella discografia ufficiale dei due gruppi. E, altro particolare sorprendente, le voci incise sul 45 giri in questione risultano estremamente differenti da quelle dei Pooh.

Negli anni il caso Clockwork Oranges ha rappresentato un vero e proprio enigma per gli appassionati di musica, finché il giornalista Vito Vita non ha fatto luce sulla vicenda. Nel corso di un’intervista, Maurizio Vandelli (il cantante dell’Equipe 84) ha rivelato che la pubblicazione del 45 giri è frutto di un’operazione voluta da Armando Sciascia, direttore della Vedette. Il giornalista ha avuto una conferma ulteriore da Aliki Andris-Michalaros, collaboratrice di Sciascia: il patron della Vedette Records decise di mettere in copertina quelli che all’epoca erano gli sconosciuti Pooh per vendicarsi dell’Equipe 84, che aveva abbandonato la Vedette per la Ricordi.

Sciascia utilizzò le basi musicali dell’Equipe 84, sostituendovi le tracce vocali con quelle di un giovane che in quel periodo lavorava come turnista per la Vedette: Demetrio Stratos.

2. L’esordio ufficiale: I Ribelli

Nello stesso 1966 Demetrio Stratos si unisce al gruppo beat I ribelli.

Nella sua autobiografia Batti un colpo. Due metri quadrati di paradisoGianni Dall’Aglio (batterista di Celentano e Battisti, fondatore dei Ribelli) racconta nel dettaglio il suo incontro con il cantante. Il gruppo stava attraversando una fase di crisi ed era in cerca di una nuova voce. Una sera, Dall’Aglio e gli altri membri vanno in esplorazione al Santa Tecla, il miglior locale beat di Milano. 

«Mentre scendevamo le scale del Tecla, sentivamo suonare l’introduzione di Give me some loving. In penombra, dietro l’organo Vox, un ragazzo stava cantando straordinariamente bene. Una voce così non l’avevo mai sentita».

Un vero e proprio colpo di fulmine. La proposta di unirsi ai Ribelli arriva la sera stessa. Nel 1967 il gruppo pubblica per la Ricordi il 45 giri Pugni chiusi/La follia, ottenendo il favore del pubblico e un successo immediato.

Pugni chiusi entra tra le 24 canzoni più gettonate nei juke box. Il testo è l’urlo d’amore di un uomo che cerca di richiamare a sé la persona amata, ma si distingue dalle solite canzoni sentimentali del periodo anche per la meravigliosa interpretazione di Demetrio Stratos.

3. Verso il prog e oltre: l’esperienza con gli Area

La svolta decisiva nella carriera di Stratos avviene con la nascita degli Area, formazione fondata insieme al batterista Giulio Capozzo. L’ambizione dei due musicisti fondatori è manifesta già nel nome completo del gruppo: Area – International POPular Group. E il successo internazionale non tarda ad arrivare.

Sin dall’album di esordio, Arbeit macht frei (la frase scritta all’ingresso dei campi nazisti, Il lavoro rende liberi), gli Area uniscono le loro sonorità prog all’impegno politico e sociale, attirando l’attenzione del pubblico e della critica.

Così Demetrio Stratos, a uno speciale Rai del 1976, descriveva il posizionamento del gruppo nel panorama musicale dell’epoca: «Vuole coagulare diversi tipi di esperienze: fonde jazz, come il pop, la musica mediterranea e la musica contemporanea elettronica. La problematica qual è? Abolire le differenze che ci sono fra musica e vita».

La musica viene concepita come continuazione dell’esperienza politica e quotidiana. Basti pensare a un pezzo come L’abbattimento dello Zeppelin, in cui viene criticata la nuova mitologia rock che domina le classifiche, attaccando i Led Zeppelin come simbolo della mercificazione della musica.

Agli Area, diventati in poco tempo una delle incarnazioni della controcultura giovanile, Demetrio Stratos offre un ampio bagaglio musicale e una voce eccezionale, capace di oltrepassare i canoni vigenti e aperta alle sperimentazioni più audaci.

4. La voce come strumento

Parallelamente all’attività con gli Area, Demetrio Stratos coltivò una ricca esperienza da solista, basata su esplorazioni e ricerche vocali che hanno prodotto interpretazioni uniche. La sua concezione della voce come strumento, da studiare e allenare, lo portò a conquistare risultati al limite delle capacità umane.

Esempi straordinari di quest’approccio li troviamo in Metrodora e Cantare la voce: dischi per sola voce, non accompagnata da altri strumenti ma lasciata libera di vagare per uno sterminato spazio sonoro. Sperimentazioni originalissime il cui ascolto, contrariamente a quanto si possa pensare, non stanca mai.

Tra il ’76 e il ’78, in collaborazione con il CNR di Padova, Demetrio Stratos svolse ricerche di estensione vocale ed etnomusicologia, studiando le forme canore delle popolazioni asiatiche. Il professor Franco Ferrero analizzò scientificamente le esecuzioni del cantante, riscontrando la produzione di due o anche tre suoni simultanei (diplofonie e trifonie).

Normalmente le corde vocali non superano la frequenza dei 1000-1200 Hertz. Studiando i risultati raggiunti dalla voce di Stratos, il professor Ferrero dichiarò che «le corde vocali sono immobili, non vibrano. Mentre abbiamo un’emissione chiarissima dalle labbra; quindi l’ipotesi che abbiamo fatto, che fosse un fenomeno di tipo fischio, dovrebbe essere quella corretta. La laringe è ridotta a una fessura, da cui esce un suono di altissima frequenza che raggiunge addirittura i 7000 Hz, quasi a simulare le potenzialità del trillo dell’uccello».

5. Concerto per Demetrio

Nel 1978 Stratos abbandona gli Area per concentrarsi sullo studio della voce. In quest’anno la sua fama internazionale aumenta, tanto che il compositore e teorico musicale John Cage lo invita a tenere una serie di concerti presso il Roundabout Theatre di New York.

Il destino di Demetrio Stratos sembra confermare il detto secondo il quale “sono sempre i migliori che se ne vanno”: nel 1979 infatti il cantante viene colpito da una grave forma di anemia aplastica.

La notizia circola subito nell’ambiente musicale italiano. La decisione che ne segue è di organizzare un concerto a Milano, per raccogliere i fondi necessari alla sua degenza presso il Memorial Hospital di New York. Ma Stratos, le cui condizioni si aggravano rapidamente, muore a soli 34 anni il 13 giugno del ’79, un giorno prima della data stabilita per lo spettacolo.

Ma il Concerto per Demetrio si tiene comunque, diventando così un tributo in suo onore. Riascoltandolo oggi, basta scorrere i nomi dei musicisti che vi parteciparono per capire l’importanza di Stratos nel nostro panorama musicale e culturale.