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5 Curiosità su Francesco Di Giacomo

di Redazione
 
1200px Francesco Di Giacomo

Quella di Francesco Di Giacomo, cantante del Banco del Mutuo Soccorso, è stata una delle principali voci del progressive rock italiano, accanto a un altro grande come Demetrio Stratos.

La sua scomparsa prematura ha lasciato un vuoto incolmabile negli amanti del genere. Ripercorriamo insieme la sua carriera, attraverso le principali tappe, i successi, e alcune curiosità sulla sua vita artistica e privata.

Il successo con il Banco del Mutuo Soccorso

Il Banco del Mutuo Soccorso nacque intorno alla fine del 1968. Francesco Di Giacomo, lunga barba e timbro tenorile, ne divenne il cantante a partire dal 1971, dopo un incontro con Vittorio Nocenzi, compositore, tastierista e fondatore del gruppo.

Gli anni Settanta furono un decennio fortunato per la band, grazie a brani che divennero pietre miliari del progressive rock italiano, caratterizzati da un mix tra elementi derivanti dal progressive inglese e alcuni propri del melodramma e del barocco.

Uno dei primi fu R.I.P. (Requiescant in pace), contenuto nell’album d’esordio del 1972, che portava lo stesso nome del gruppo. Lo stesso anno uscì Darwin!, concept album basato sulle teorie dell’autore de L’origine delle specie, con il quale il gruppo si affermò definitivamente sulla scena prog accanto alla PFM e Le Orme.

Moltissimi dei testi del Banco erano opera proprio di Francesco Di Giacomo, scritti spesso in collaborazione con lo stesso Nocenzi. Del cantante è la poesia composta dai titoli delle canzoni dell’album …di terra, del 1978.

La carriera da solista e le collaborazioni

Oltre ai successi con il Banco del Mutuo Soccorso, Francesco Di Giacomo portò avanti anche alcune iniziative da solista.

È il caso del disco Non mettere le dita nel naso del 1989, pubblicato dalla Iperspazio. Non si può parlare in realtà di una vera e propria opera da solista, in quanto il cantante fu accompagnato nella registrazione da tutti i componenti dello storico gruppo progressive.

La voce del Banco vanta anche numerose collaborazioni, da Eugenio Finardi ai Tête de Bois, passando per Sam Moore, fino a una collaborazione “postuma”: nel 2016 Elio e le Storie Tese inseriscono Bomba intelligente, scritta da Di Giacomo, nel loro album Figgatta De Blanc, con una registrazione proprio della voce del cantante del Banco.

La parte mancante, l’album postumo

Nel 2019, cinque anni dopo la scomparsa di Francesco Di Giacomo, è uscito un album postumo di alcuni suoi brani da solista, La parte mancante, scritto insieme a Paolo Sentinelli.

I brani si caratterizzano per uno stile diverso rispetto alla prima produzione prog, anche se la scrittura di Di Giacomo rimane sempre pungente e poetica allo stesso tempo.

La pubblicazione era stata anticipata da uno spettacolo del 2013 all’Auditorium Parco della Musica dal titolo Cenerentola – La parte mancante, uno show che non ha avuto seguito proprio per la scomparsa del cantante pochi mesi dopo.

L’antidivo

Nonostante il successo ottenuto con il Banco, Francesco Di Giacomo, di origine sarda ma trasferitosi nei primi anni dell’infanzia a Roma, non ha mai cercato la luce dei riflettori, preferendo una vita all’insegna della semplicità e della genuinità.

È probabilmente proprio a questo che si deve la scelta di andare a vivere a Zagarolo, piccolo paese alle porte di Roma, certamente lontano dal caos della capitale. Proprio nei pressi della sua abitazione, il 21 febbraio 2014 ha perso la vita a causa di un incidente stradale, lasciandoci a soli 66 anni.

La band si riuniva sempre vicino Roma, a Marino, paese dei Castelli Romani, in una sala prove ribattezzata “La stalla” proprio per l’edificio in cui era stata approntata. Di Giacomo era anche un grande amante della cucina regionale, di cui tenne anche dei corsi.

Le comparsate cinematografiche

Non si può dire che Francesco Di Giacomo sia stato un vero e proprio attore, eppure lavorò anche con Fellini in ruoli comprimari e di comparsa.

Guardando attentamente, possiamo scorgerlo in grandi film del maestro riminese: Roma (come compare del protagonista nella sequenza del bordello), Amarcord (in cui interpreta un addetto alla sicurezza del califfo in vacanza al Grand Hotel Rimini), I clowns e infine nel Satyricon, nel quale appare in una rapida sequenza, mentre improvvisa una melodia su uno strumento a corde.