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Thirty Seconds to Mars: il nuovo disco in esclusiva per Discoteca Laziale

di Redazione
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Il prossimo 15 settembre è in uscita il nuovo album dei Thirty Seconds to Mars, dal titolo It’s The End Of The World But It’s A Beautiful Day. Ma Discoteca Laziale ha una sorpresa per voi: infatti, l’ultimo lavoro della band statunitense è già prenotabile sul nostro sito.

Prima di andare a scoprire cosa contiene il nuovo disco, ripercorriamo insieme la carriera dei Thirty Seconds to Mars e conosciamo, per chi non è un loro fan, il loro stile musicale.

Thirty Seconds to Mars: venticinque anni di rock

Thirty Seconds to Mars si formano sul finire degli anni Novanta a Los Angeles, dall’intuizione dei due fratelli Leto, Jared (voce, chitarra, basso e tastiera) e Shannon (batteria e percussioni). Anche se possiamo indicare il 1998 come data ufficiale della loro creazione, i Thirty Seconds to Mars prendono una vera e propria fisionomia da band con l’entrata nel gruppo del chitarrista Solon Bixler, e del bassista Matt Watcher, che abbandoneranno il gruppo negli anni successivi. Insomma, una classica girandola di cambi tra i componenti abbastanza frequente per formazioni così longeve. Senza ricordarle tutte le varie sostituzioni, va sicuramente annotata quella Solon Bixler-Tomo Milicevic alla chitarra (quest’ultimo suona anche tastiera e violino). 

Nati come un piccolo progetto “familiare”, per così dire, i Thirty Seconds to Mars diventano ben presto una delle band di riferimento nel panorama musicale rock dei primi anni Duemila. Certo, non che la famiglia Leto fosse completamente estranea al mondo dello spettacolo. Jarod è infatti un attore di successo già a partire dalla seconda metà degli anni Novanta, anche se non ha mai voluto sfruttare il suo nome per “spingere” la carriera musicale dei Thirty Seconds to Mars.

Dagli inizi del nuovo millennio, la band inizia a produrre dischi con una certa frequenza. Il primo album, del 2002, intitolato proprio Thirty Seconds to Mars, non ottiene molto successo, soprattutto a livello di vendite; le cose cambiano con il secondo disco, A Beautiful Lie, del 2005, che scala le classifiche e lancia il gruppo nel mondo della musica internazionale. Il terzo album è un grande boom, sia a livello di critica, che di riconoscimenti, che di vendite. Con This is War, del 2009, i Thirty Seconds to Mars portano in giro per il mondo un tour con ben 311 concerti. Seguiranno poi altri due album in studio: Love, Lust, Faith and Dreams del 2013, e America del 2018. Dopo cinque anni, è ora in arrivo il nuovo album, It’s The End Of The World But It’s A Beautiful Day.

Thirty Seconds to Mars: uno stile indefinibile per un’identità precisa

Diciamolo subito: non è facile definire lo stile dei Thirty Seconds to Mars. La critica si è spesso arrovellata sul tema, e ne ha dato varie definizioni, cercando di inserire la band in un determinato genere, etichetta o categoria: rock alternativa, progressive rock, neoprogressive, hard rock, emo, e infine arena rock. Insomma, un bel busillis, difficile da risolvere, a quanto pare, come spesso avviene per gruppi che, come i Thirty Seconds to Mars, sanno mescolare benissimo insieme vari generi e stili, tenendo in equilibrio tutte le influenze che ne contaminano la produzione.

La band, infatti, si caratterizza per una forte commistione, all’interno dei loro brani, di progressive, ma anche pop e elettronica, in modo tale da poter variare molto e adattare la musica a quello che si vuole trasmettere al pubblico. Durante la loro carriera ormai venticinquennale, i Thirty Seconds to Mars hanno saputo darsi diverse forme, senza perdere tuttavia la loro identità: un’operazione non facile, molto rischiosa, ma che è anche sintomo di vitalità creativa e volontà di esplorare nuovi orizzonti artistici. Non solo a livello musicale. Anche i temi trattati nei loro album sono cambiati: da argomenti più universali, come la lotta umana o l’autodeterminazione, ad altri più personali e legati all’emotività e alla spiritualità.

I Thirty Seconds to Mars hanno quindi saputo evolversi nel tempo, mettendosi alla prova, sperimentando nuove sonorità e affrontando tematiche differenti, riuscendo in tutto questo a definire uno stile vario ma che sicuramente li contraddistingue.

Date le premesse, cosa dobbiamo aspettarci dal nuovo album, It’s The End Of The World But It’s A Beautiful Day?

It’s The End Of The World But It’s A Beautiful Day: il nuovo album dei Thirty Seconds to Mars

Dopo un periodo di inattività in sala di registrazione, il nuovo lavoro dei Thirty Seconds to Mars è in uscita il prossimo 15 settembre. Una grande notizia per i fani, che stavano aspettando un nuovo album in studio da ben cinque anni. In tutti questi anni, come abbiamo detto, i Thirty Seconds to Mars hanno sempre saputo stupire, rinnovandosi continuamente: cosa conterrà quindi il loro ultimo album?

L’obiettivo della band è quello di mostrarsi più semplici, quasi concisi: in It’s The End Of The World But It’s A Beautiful Day infatti non ci sono canzoni che superano i tre minuti e mezzo di lunghezza. La scelta è quella di concentrare l’attenzione del gruppo, e di conseguenza di chi ascolta, sulle capacità espressive di Jared. L’album ha quindi delle caratteristiche che lo prestano perfettamente a delle interpretazioni unplugghed. E chissà che nell’idea di Jarod e soci non ci sia un tour più “intimo”, sia nelle sonorità che nelle location, una tipologia che negli ultimi anni è stata riscoperta da molti artisti (non solo i songwriter).

In attesa del nuovo prodotto della poliedrica band losangelina, da qualche mese è già possibile ascoltare due estratti, Stuck e Life is Beautiful. Qui di seguito tutte le tracce del nuovo album dei Thirty Seconds to Mars, It’s The End Of The World But It’s A Beautiful Dayprenotabile sul nostro sito.

  • Stuck
  • Life is Beautiful
  • Seasons
  • Get Up Kid
  • Love These Days
  • World On Fire
  • 7 to 1
  • Never Not Love You
  • Midnight Prayer
  • Lost These Days
  • Avalanche