Spedizione gratis a partire da € 90

Sterling Morrison, una vita tra basso e chitarra

di Redazione
velvet underground

Quando a metà degli anni Sessanta i Velvet Underground si affacciarono sulla scena musicale statunitense, in pochi capirono subito che si stava parlando di uno dei gruppi più influenti della storia. Una carriera durata solo nove anni, ma che lasciò grandi album e una importante eredità artistica.

Oggi dedichiamo il nostro spazio al ricordo di Sterling Morrison, il chitarrista dei Velvet Underground, che oggi avrebbe compiuto ottantuno anni. Un artista poliedrico, il cui talento ebbe un ruolo fondamentale nel successo del gruppo di Lou Reed e compagni.

Sterling Morrison, Lou Reed e la nascita dei Velvet Underground

Holmes Sterling Morrison junior nasce a East Meadow, a Long Island, a est di New York, il 28 agosto del 1942. Una volta conclusa la scuola, frequenta la Syracuse University, sempre nello Stato di New York, ma circa a 400 chilometri dalla Grande Mela. Come spesso avviene per le storie di artisti e cantanti, gli incontri fortuiti (o segno del destino?) risulteranno poi fondamentali per la loro vita. All’università, infatti, Sterling Morrison conosce Lou Reed, che diventa suo amico e, soprattutto, suo “compagno d’armi”. I due, infatti, cominciano a suonare insieme, esibendosi nei piccolo locali newyorkesi, proponendo brani caratterizzati da armonie abbastanza semplici, un numero limitato di accordi, e soprattutto una parte testuale che risulta fin da subito originale rispetto alla musica del periodo, in particolare quella rock. Tuttavia, Morrison abbandona i suoi studi, mentre Reed porta a termine il suo percorso accademico, laureandosi. I due prendono quindi strade differenti, perdendosi di vista, ma sono destinati a incontrarsi nuovamente. Il rendez-vous avviene nella New York degli anni Sessanta, fucina di artisti, poeti, cantanti, centro nevralgico di un’intensa attività creativa dalle mille sfaccettature. Lou Reed e Sterling Morrison si ritrovano, circondati da un clima di fervente eccitazione. Il fondatore dei Velvet Underground aveva già fatto la conoscenza di John Cale, musicista di altissimo livello, con il quale condivide la passione tanto per il rock’n’roll, quanto per le sperimentazioni musicali. Incontrato nuovamente il vecchio compagno universitario, Reed decide di chiedergli di entrare nel suo gruppo: una proposta che Sterling Morrison non si fa sfuggire. 

Velvet Underground prendono quindi forma con Lou Reed alla voce e chitarra, John Cale al basso, Sterling Morrison come chitarrista, e Angus McLise alla batteria. Sebbene preferisse la sua sei corde, Morrison spesso si adattava a suonare il basso, sostituendo Cale, impegnato con altri strumenti, come la viola o il pianoforte. 

Sterling Morrison, una chitarra per cambiare la musica. Per sempre.

I Velvet Underground rappresentano una svolta nella storia della musica. Nato inizialmente come Falling Spikes o The Warlocks, varianti usate alternativamente, il gruppo prende poi il nome definitivo dall’ omonimo romanzo di Michael Leigh, presente sugli scaffali delle librerie dal 1963. Il romanzo risulta perfetto per simboleggiare in maniera evidente la poetica della band: nel libro si trattavano infatti argomenti molto particolari, come per esempio il sottobosco sessuale della New York di quegli anni. Quindi, tematiche trasgressive, proprio come la musica dei Velvet Underground, sia nella sua parte sonora, sia in quella testuale. Proprio questo mix rende i Velvet Underground una pietra miliare: il loro inconfondibile stile, i temi affrontati, il lessico utilizzato, formano una combinazione perfetta, che ha aperto la strada a moltissimi filoni e generi musicali, dal punk alla new wave, fino al rock alternativo che si affermò negli anni successivi. 

In questo contesto, la presenza di Morrison diventa fondamentale. Se infatti solitamente si ricordano Lou Reed e John Cale, come veri fondatori dei Velvet Underground, e come personaggi più importanti, Morrison ha avuto un ruolo di notevole importanza. Infatti, Cale era spesso chiamato a suonare o la viola elettrica o il piano, seguendo le indicazioni di Lou Reed che voleva una contaminazione tra i suoni rock e altri derivanti dalla musica classica, o da quella folkloristica. La presenza di Sterling Morrison permetteva di avere un bassista di alto livello che poteva sostituire tranquillamente Cale, senza perdere in termini di qualità. A volte, come per esempio nella famosissima Heroin, Morrison e Reed suonano entrambi la chitarra. Insomma, la presenza di grandi musicisti permette alla band di sperimentare tantissimo, proprio come voleva Reed.

Quando nel 1968 i dissidi tra Reed e Cale diventano insanabili, e il secondo lascia il gruppo, Morrison passa a suonare solamente la chitarra, visto che il basso sarà appannaggio della new entry Doug Yule.

L’uscita dalla band da parte di Cale (le cronache riportano che fu Lou Reed a cacciarlo, senza consultare gli altri membri), segna un momento decisivo nella carriera dei Velvet, e anche nei rapporti tra il fondatore e Morrison, che si incrinano sempre più. Ma comunque, nonostante queste diatribe interne, non inusuali nelle band, i Velvet Underground pubblicarono cinque formidabili dischi in studio: da The Velvet Underground & Nico del 1967 (con l’iconica copertina con la banana di Andy Wharol), a White Light/White HeatThe Velvet UndergroundLoaded, e infine Squeeze, del 1973, anche se quest’ultimo spesso non viene inserito dai fan della discografia dei Velvet. Il motivo? La band era ormai orfana di Cale, Reed, e anche Morrison.

L’addio ai Velvet e alla musica

Sì, perché anche Morrison lascia i Velvet, circa un anno dopo l’abbandono di Lou Reed. Nel 1970 Morrison inizia a ragionare sul riprendere gli studi. Bisogna dire come i Velvet Underground, sebbene siano uno dei gruppi indiscutibilmente più influenti di sempre, nei suoi anni di attività non riscosse mai un grandissimo successo di pubblico. Si pensi che il loro album più famoso, The Velvet Underground & Nico, vendette solo 30000 copie in cinque anni.

Morrison riprende quindi i suoi studi, interrotti in gioventù, e si laurea al City College di New York. La carriera accademica lo affascina, tanto da iniziare un dottorato in letteratura medievale all’Università del Texas di Austin, la capitale dello Stato. Dopo un ultimo concerto, il 21 agosto del 1971, Sterling Morrison comunica agli altri componenti della band la sua decisione di ritirarsi dal mondo della musica, rimanendo nella capitale texana per proseguire gli studi. La carriera accademica procedeva anche bene: Morrison aveva infatti un posto di assistente universitario, che però decide di lasciare per diventare capitano di un rimorchiatore. Una scelta certamente singolare.

Per quel che riguarda la musica, sembra quasi che Morrison abbia voluto decisamente tagliare i ponti con la sua vita precedente. Infatti, non inizia una carriera da solista (come spesso avviene in queste storie), limitandosi a suonare per divertimento, in compagnia di amici o con qualche band locale.

Certo, quando nel 1992 Lou Reed e John Cale decidono di rimettere su il vecchio gruppo, Morrison si sente nuovamente trascinato dalla forza magnetica della musica dei Velvet, e accetta. Da quel momento, per circa un anno, la band gira l’Europa in tour. Ma le vecchie e mai sopite tensioni riemergono, e i Velvet Underground si sciolgono nuovamente. 

A causa di un cancro, il 30 agosto del 1995 Sterling Morrison se ne va per sempre, lasciando però la sua indelebile traccia nella storia della musica