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Roger Waters, una vita al servizio del rock

di Redazione
 
roger waters

Il 6 settembre del 1943 nasceva a Great Bookham, in Inghilterra, Roger Waters, storico fondatore e bassista dei Pink Floyd. Musicista e autore di talento, impegnato nel sociale, Roger Waters è una delle figure più importanti della scena musicale internazionale, dagli anni ‘70 a oggi. Ripercorriamo insieme le tappe della sua vita e della sua carriera musicale.

La morte del padre e gli esordi

Roger Waters nasce il 6 settembre del 1943 in Inghilterra, nella cittadina di Great Bookham.

La sua vita è segnata dalla morte del padre, il sottotenente Eric Fletcher Waters, ucciso nel 1944 durante la Seconda Guerra mondiale nei pressi di Aprilia, dopo lo sbarco dell’esercito alleato nel Lazio. La scomparsa del padre, mai conosciuto, ha lasciato un senso di assenza nel musicista, di cui si possono trovare tracce nel testo di uno dei brani più famosi dei Pink Floyd, Another Brick in the Wall. Proprio ad Aprilia nel 2014 Roger Waters ha inaugurato un monumento in ricordo del padre e di tutti i caduti durante lo sbarco di Anzio, di cui ricorrevano i settant’anni. Il musicista ha poi ricevuto la cittadinanza onoraria di Anzio.

Nonostante la contrarietà della madre, Waters si avvicina alla musica nella prima adolescenza, grazie a una zia che gli regala una chitarra sulla quale iniziare a suonare i primi accordi.

La svolta nella sua vita avviene a Cambridge, dove frequenta la facoltà di Architettura. Lì conosce Syd Barrett, mente geniale, con il quale prima inizia a suonare nei Geoff Mott and the Mottoes, e poi si trasferisce a Londra.

Nella capitale inglese i due coabitano con Nick Mason e Rick Wright. Nel 1965, i quattro, a cui si aggiungerà in seguito il chitarrista David Gilmour, fondano una delle band più influenti di tutti i tempi: i Pink Floyd.

Una lunga carriera musicale

Dopo un primo periodo vissuto all’ombra del genio di Syd Barrett, all’uscita di scena del chitarrista Waters assume sempre più un ruolo di prima importanza, divenendo progressivamente il leader della band, per la quale scriverà la maggior parte dei testi.

Il primo album, The Piper at the Gates of Dawn, esce nel 1967, seguito nei tre anni successivi da altri come MoreUmmagumma e Atom Heart Mother.

Gli anni ‘70 sono probabilmente il periodo più fortunato per la band, con l’uscita dei tre album più famosi dei Pink Floyd: nel 1973 viene pubblicato The Dark Side of the Moon, l’album più venduto del gruppo; due anni dopo è la volta di Wish You Were Here, il quale presenta chiari riferimenti a Syd Barrett e ai suoi problemi mentali, che lo allontanarono dalla scena musicale; nel 1979 viene presentato The Wall, un vero e proprio manifesto rock che racconta la storia di un personaggio, Pink, nella cui vita possiamo trovare alcune consonanze con quella di Waters, come la scomparsa del padre durante la Seconda Guerra mondiale e la presenza di una madre iperprotettiva. Nel tour di promozione del disco, durante i concerti viene eretto un muro, che prima nasconde gradualmente la band, venendo infine abbattuto alla fine della serata.

La carriera da solista

Il nome di Roger Waters è legato indissolubilmente a quello dei Pink Floyd, ma il musicista inglese ha intrapreso anche una fortunata carriera da solista, sia con album in studio che con i suoi tour.

Gli anni Ottanta segnano infatti la fuoriuscita di Waters dal gruppo.

The Final Cut del 1983 è infatti l’ultimo disco dei Pink Floyd nella composizione originaria (senza naturalmente Syd Barrett). L’abbandono di Waters fu seguito da un contenzioso legale: il bassista chiedeva infatti che fosse impedito di continuare a usare il nome del gruppo. Il tribunale diede tuttavia torto a Waters, il quale da quel momento iniziò la carriera da solista.

The Pros and Cons of Hitch Hiking, il primo disco da solista, uscì già un anno dopo l’abbandono dei Pink Floyd, nel 1984. L’album vide la partecipazione di Eric Clapton. A questo seguì Radio K.A.O.S. del 1987.

Waters non abbandonò mai del tutto il repertorio storico dei Pink Floyd, portando in giro per il mondo le canzoni del gruppo. Celebre la sua esibizione a Berlino nel luglio 1990, con l’esecuzione dell’intero album The Wall, proprio per celebrare la caduta del Muro di Berlino. Alla serata parteciparono artisti del calibro di Bryan AdamsJoni Mitchell e Van Morrison.

Nel 1992 fu pubblicato Amused to Death, album di inediti che riscosse maggiore successo dei precedenti. Is This the Life We Really Want? è attualmente l’ultimo album da solista, pubblicato nel 2017.

Qualche curiosità tra privato e pubblico

Roger Waters si è sposato quattro volte. Il primo matrimonio, dal ‘69 al ‘75, è con Judith Trim, amica d’infanzia.

Nel ‘76 sposa Caroline Christie, con cui avrà due figli, Harry e India, e dalla quale divorzierà nel 1992. L’anno dopo sposa Priscilla Phillips, con cui ha un nuovo figlio, Jack. Anche in questo caso il matrimonio dura poco, fino al 2001. Infine, nel 2012 si sposa con Laurie Durning, produttrice cinematografica. Ma la coppia dura solo tre anni.

Nel 1996 è stato inserito nella Rock and Roll Hall of Fame, in qualità di membro dei Pink Floyd, e durante il Live Aid del 2005 si è riunito dopo molti anni con gli altri membri della band.

L’idea di creare un muro durante le esibizioni fu elaborata quando Waters sputò a un fan che tentava di salire sul palco. Il bassista ha dichiarato che in quel momento capì a che punto di alienazione fosse arrivato.

Nel 2014 è stato presentato al Toronto International Film Festival il documentario Roger Waters The Wall, che racconta le tappe fondamentali del tour tenuto tra il 2010 e il 2013.

L’impegno politico e sociale

Roger Waters non hai mai nascosto le proprie idee politiche, contrarie alla tradizione conservatrice anglosassone.

Il bassista ha infatti sempre espresso forti opinioni contro Margareth Thatcher e George Bush, ma non risparmiando nemmeno Tony Blair: molte di queste critiche sono presenti anche nei suoi testi.

Waters ha bocciato inoltre qualsiasi tipo di fondamentalismo, sia politico che religioso, e ha sostenuto sempre la causa pacifista, mantenendo nel tempo un atteggiamento coerentemente antimilitarista, contro la guerra e chi ne trae lucro per scopi politici o economici.

Per Waters l’impegno sociale e umanitario è sempre andato di pari passo con la sua carriera artistica, interpretando la musica come un modo per intervenire sulla realtà, strumento capace di smascherare le ipocrisie del potere. L’invito che Waters ci rivolge è di superare le falsità di un sistema sociale “avvelenato”, per recuperare i valori dell’umanità, solidarietà, comprensione e altruismo.