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Rain Dogs, le storie di vita dietro l’iconica copertina del disco di Tom Waits

di Redazione
Copertina Rain Dogs

Per molti album musicali esistono copertine che non sono solo semplici copertine. Nella storia della musica è pieno di casi in cui dietro l’immagine di una cover di un disco c’è un mondo da raccontare. È il caso di Rain Dogs, nono album discografico del cantautore e artista poliedrico Tom Waits, pubblicato nel 1985 dalla casa discografica Island Records.

Per capire la copertina di Rain Dogs bisogna conoscere la storia del fotografo svedese Anders Petersen, l’autore del celebre scatto, e del suo viaggio in Germania nel 1968. I due soggetti protagonisti della foto erano frequentatori del Cafè Lehmitz, locale della zona portuale di Amburgo che ispirò il fotografo e che qualche anno dopo guadagnò le attenzioni dello stesso Tom Waits per la scelta della copertina del suo disco.

Vediamo allora cosa ha rappresentato il disco Rain Dogs per Tom Waits e come gli scatti di Petersen ad Amburgo abbiano convinto l’artista californiano a prenderli come riferimento per le tematiche dei suoi brani.

Il secondo album de “La trilogia di Frank”

Quando Waits pubblica Rain Dogs è già sposato da qualche anno con Kathleen Brennan, da cui avrà tre figli, ed è sotto contratto con la Island Records: è quindi un periodo di cruciale importanza per la sua vita e la sua carriera. Rain Dogs arriva nel 1985 ed è il suo nono album in studio, il secondo di tre prodotti con la Island Records che sono noti anche come “La trilogia di Frank” – gli altri due sono Swordfishtrombones (1983) e Franks Wild Years (1987). Questi tre album sono i lavori maggiormente distintivi nella produzione di Waits, pieni di sperimentazioni musicali con jazz e blues mischiati a incursioni folk e rock.

È proprio in questo periodo che i testi del cantante californiano si concentrano maggiormente sugli emarginati della società, su coloro a cui nella vita è rimasto poco o niente. Già dal titolo del suo nono album – e secondo album della trilogia – Rain Dogs si capisce il focus dell’artista: l’espressione sta ad indicare letteralmente i cani che hanno smarrito la via del ritorno a casa a causa della pioggia che ha portato via tutti gli odori.

Rain Dogs, quindi, è un concept album che verte su persone dalle esistenze stravolte, sugli ultimi della società ai quali il musicista nato a Pomona tenta di dare un’anima e un’immagine attraverso sonorità sperimentali e notturne.

Il Cafè Lehmitz, locale di Amburgo che ha ispirato il fotografo Anders Petersen

Proprio partendo da queste atmosfere notturne che hanno permeato le tracce del disco si è arrivati al legame con il Cafè Lehmitz di Amburgo. Per spiegare l’attenzione di Tom Waits verso questo particolare locale tedesco nella scelta della copertina del suo disco è necessario risalire al lavoro del fotografo svedese Anders Petersen e al suo viaggio in Germania. Alla fine degli anni Sessanta Petersen si recò in terra tedesca per rivedere e fotografare i suoi amici, conosciuti sei anni prima, scoprendo però che erano quasi tutti morti e ritrovando solo una vecchia amica, Gertrude. Questa gli consigliò di incontrarsi proprio al Cafè Lehmitz, un pub senza troppe pretese situato nella zona portuale di Amburgo e frequentato da persone con mille difficoltà nella vita – lavoratori emarginati, prostitute, senzatetto, persone con problemi di droga o malattie mentali e tanti altri.

Petersen divenne un cliente abituale del locale e scattò circa 350 foto in quei tre anni di permanenza rimanendo affascinato dalla varietà di persone fotografate e dalle storie di vita che c’erano dietro. Il Lehmitz era un locale che sprigionava vita soprattutto durante la notte quando la clientela si lasciava andare a balli e canti sfrenati per evadere dai problemi che lasciavano per qualche ora fuori da quella porta.

Lily e Rose, i due soggetti della copertina di Rain Dogs

Qualche anno dopo gli scatti di Petersen hanno conquistato Tom Waits, interessato come il fotografo a quei soggetti e a quelle ambientazioni che manifestavano il disagio e l’emarginazione di una determinata fetta di società. Waits, infatti, era solito suonare nei luoghi più oscuri e fumosi della California quando era agli inizi e l’atmosfera che si respirava al locale di Amburgo ben si sposava con quanto voleva comunicare nel suo disco.

E così la scelta per la copertina del suo disco ricadde su uno dei tanti scatti di Petersen al Lehmitz, quello che ritraeva due frequentatori del locale – Lily e Rose – abbracciati in un momento di tenero affetto. I due erano dei “rain dogs”, come tutti coloro che popolavano il Lehmitz, persone che hanno smarrito la via nelle loro vite e che all’interno di quelle mura cercano di dimenticare per qualche ora le sofferenze della loro quotidianità. Nella foto un imbronciato Rose si stringe al petto della sorridente Lilly come se fosse un bambino che cerca conforto dalla mamma.

Le espressioni di tenera disperazione dei due soggetti in copertina riassumono benissimo lo spirito e le ambientazioni del Lehmitz, e al tempo stesso di Rain Dogs.