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Perfect Days: la colonna sonora dell’ultimo film di Wim Wenders

di Redazione
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A inizio anno è uscito nelle sale italiane, distribuito da Lucy Strike, Perfect Days, l’ultimo lavoro del regista tedesco Wim Wenders, autore de Il cielo sopra Berlino e di molti altri capolavori.

Chi è appassionato di musica avrà alzato le orecchie nel sentire il titolo, che ricorderà a molti una delle canzoni più celebri di Lou Reed. E la musica è una componente importante di questo film. Andiamo allora a scoprire quali sono state le scelte musicali di Wim Wenders per il suo Perfect Days.

Perfect Days: quando la musica diventa vita

Perfect Days è il racconto dell’esistenza di Hirayama, che si muove in una abitudinaria quotidianità, scandita dal ritmo del suo lavoro, quello di addetto alle pulizie dei bagni pubblici di Tokyo. Una trama che può sembrare forse un po’ monotona: ma proprio da questa ripetitività delle giornate del protagonista nasceranno degli incontri sorprendenti e non previsti, attraverso i quali gli spettatori saranno guidati alla scoperta progressiva del suo passato.

Ma la vita di Hirayama non è solo il suo lavoro, ma è condita anche da passioni, a cui si dedica con cura: le piante, i libri, le fotografie, e, appunto, la musica. Il protagonista ascolta continuamente le musicassette con i suoi brani preferiti, provenienti soprattutto dagli anni ’60 e ’70.

Proprio la passione del protagonista per la musica, la quale scandisce le sue giornate, ha portato Wim Wenders a fare delle scelte stilistiche particolari. Infatti, il regista, entrando a contatto con il suo personaggio, si è reso conto come quella con la musica fosse parte integrante della sua esistenza. Così, Wenders ha deciso di non creare una colonna sonora ex novo, ma di comporre il suo personale “spartito” attraverso i brani che ascolta il protagonista. Del resto, la musica fa parte della vita di tutti noi. Ognuno ha delle canzoni a cui associa momenti particolari, emozioni, ricordi, viaggi. Questo concetto è alla base della scelta stilistica di Wim Wenders: raccontarci la vita di Hirayama anche attraverso le “sue” canzoni.

Andiamo allora a scoprire quali sono i brani della colonna sonora di Perfect Days.

Un tuffo negli anni Sessanta

Partiamo alla scoperta dei brani che compongono la colonna sonora di Perfect Days dagli anni Sessanta, e in particolare dal 1964, quando gli Animals, nell’omonimo album, rielaborano la popolare canzone The House of the Rising Sun (rifatta anche da altri autori, come Dylan), in una delle versioni più conosciute. Qualche anno dopo, il brano viene reinterpretato da Maki Asakawa, che gli dona delle sonorità suggestive e struggenti.

Rimanendo in tema di gruppi anni Sessanta, entrano nella colonna sonora del film anche i Kinks, il gruppo inglese che ha contribuito alla cosiddetta British invasion di quel periodo. La band londinese fa la sua “comparsa” nel film con la loro famosissima Sunny Afternoon, facente parte del loro disco del 1966 Face to Face. Altro brano su questo filone di sonorità più “spensierate”, passateci il termine, è Brown Eyed Girl di Van Morrison, altro artista che ha contribuito a rendere indimenticabile quel decennio. Il brano fu pubblicato nel 1967 nell’album Blowin’ Your Mind!.

Insomma, abbiamo già capito da questi accenni come a Hirayama piaccia ascoltare dei classici della musica di quel periodo, soprattutto rock. Ma non solo.

Cambiamo infatti genere e chiudiamo questo primo assaggio della colonna sonora di Perfect Days con due brani dalle sonorità più propriamente blues e soul. Il primo è (Sittin’ On) The Dock of the Bay di Otis Redding, incisa nel 1967 ma pubblicata postuma l’anno successivo, dopo che il cantante era morto in un incidente aereo. Si tratta del brano di punta dell’album Dock of the Bay, che riscosse un successo enorme al momento della sua uscita, non solo negli Stati Uniti. Concludiamo questo paragrafo dedicato alle canzoni degli anni Sessanta con una delle più grandi interpreti musicali di sempre: Nina Simone. Wim Wenders fa ascoltare al suo protagonista Feeling Good, dall’album I Put a Spell on You, del 1965.

Adesso scavalliamo il decennio ed entriamo negli anni Settanta.

Stones, Patti Smith e Lou Reed per dei veri… Perfect Days

Come abbiamo già detto, il titolo del film ricorda quello di uno dei brani più famosi di Lou Reed, Perfect Day, che ovviamente è presente nella colonna sonora. La canzone faceva parte di quel capolavoro della musica che è Transformer, album del 1972 (prodotto anche da David Bowie), che vedeva Lou Reed lasciare lo storico gruppo dei Velvet Underground per il suo progetto solista. Ma la band è presente nel film con la loro Pale Blue Eyes, brano del disco The Velvet Underground, il loro terzo lavoro. Lou Reed, sia da solo che con i Velvet, ha dato un contributo rilevante, se non essenziale, alla musica dell’epoca, ma anche a quella futura, sia dal punto di vista del testo, raccontando storie ai margini, con temi scottanti, sia musicale, lasciando un’eredità a cui hanno attinto generi e gruppi successivi.

Visto che parliamo di gruppi che hanno fatto la storia, potevano mancare all’appello i Rolling Stones? Il gruppo di Mick Jagger, Keith Richards e soci accompagna la vita di Hirayama con la loro Walkin’ Thru The Sleepy City, dall’album del 1975 Metamorphosis. Continua la ricarica di energia con la regina del rock, Patti Smith, con la sua Redondo Beach. Concludiamo con una curiosità: come abbiamo visto in precedenza, raccontando la vita di Hirayama, Wenders inserisce, ovviamente, anche brani di artisti giapponesi. È il caso di Sachiko Kanenobu e del suo pezzo Aoi Sakana, tratto dall’album Misora del 1972.

Una playlist d’eccellenza, che accompagna il protagonista nel suo percorso di vita, e che sicuramente farà contenti gli spettatori appassionati di musica.