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La nuova vecchia canzone dei Beatles

di Redazione
 
now then beatles

Da qualche settimana il mondo della musica non fa che parlare, comprensibilmente, del ritorno sulla scena dei Beatlesche hanno pubblicato un brano inedito con la voce di John Lennon riprodotta grazie all’intelligenza artificiale. Now and then è il titolo della canzone, restaurata grazie alle capacità delle tecnologie più avanzate: si tratta di un brano registrato negli anni Settanta da John Lennon su una cassetta che venne poi donata da Yoko Ono a Paul McCartney nel 1994. 

Questa registrazione ha fatto emozionare milioni di fan per aver potuto riascoltare l’inconfondibile voce di Lennon che si mescola alla toccante melodia e agli arrangiamenti degli altri componenti della band Paul McCartney, George Harrison e Ringo Starr. 

Il nuovo brano dei Beatles, uscito lo scorso 2 novembre, rappresenta un momento storico per la band inglese ma anche per tutto il panorama musicale che scopre così di avere nuove opportunità da sfruttare grazie all’uso dell’intelligenza artificiale. 

La tecnologia che ha ridato voce a John Lennon 

Da quando è stata data la notizia del lancio di Now and then si è subito diffusa una spasmodica attesa per il ritorno dei Beatles. I fan sono andati letteralmente in visibilio per la possibilità di ascoltare dopo decenni un inedito della band di Liverpool. Hype poi confermato dai numeri poiché Now and then è subito balzata in vetta alle classifiche britannichespodestando tutti gli artisti del momento, a partire da Taylor Swift; per i Beatles si tratta della diciottesima volta in cima alla classifica dei singoli britannici. Non come nel Regno Unito ma anche in Italia l’ondata d’entusiasmo per i Fab Fourha fatto breccia nelle classifiche dove il brano è il settimo più trasmesso dalle radio mentre in pochi giorni è stata letteralmente polverizzata la prima tiratura delle copie fisiche messe in vendita.

Sebbene in molti abbiano parlato di “resurrezione artificiale” di John Lennon, in realtà quella che si sente nel brano è la sua vera voce che, grazie alle più aggiornate tecnologie, è stata isolata dal suono del pianoforte come si sentiva nella versione originale registrata all’epoca. Il lavoro dell’intelligenza artificiale, grazie agli algoritmi di separazione audio, ha avuto risultati sorprendenti riuscendo a integrare bene la voce di Lennon con l’intera struttura del pezzo. 

La storia di Now and then

Il brano che ha riacceso gli entusiasmi dei fan dei Beatles ha radici lontane. Nel 1977 John Lennon registrò dal suo appartamento al Dakota di New York una demo su un’audiocassetta diventata celebre con su scritto “Per Paul”. Questa demo – solo piano e voce – non venne più completata fino a quando nel 1994 sua moglie Yoko Ono consegnò la cassetta a Paul MCcartney

A quel punto Sir James Paul tentò l’anno seguente di sviluppare il brano ma venne frenato dalle condizioni non ottimali della registrazione dove la voce di Lennon era coperta dal pianoforte. Ostacoli che sono stati superati nel 2021 grazie al lavoro dell’intelligenza artificiale che è riuscita ad isolare ed estrapolare la voce di Lennon dal resto dei suoni della cassetta originale. Nella cassetta consegnata da Ono erano presenti anche le demo di Free as a bird e Real love che, a differenza di Now and then, vennero completate e pubblicate per il progetto The Beatles Anthology.

Arriviamo a due anni fa quando il regista Peter Jackson si serve della tecnologia audio “MAL” per realizzare la docu-serie Get Back; in questa occasione Jackson riesce a isolare le varie parti strumentali e le singole voci delle conversazioni dei Beatles in studio. A quel punto lo stesso lavoro viene effettuato anche su Now and then ottenendo finalmente il risultato di isolare la voce di Lennon senza altri suoni di fondo. Ed è qui che Paul McCartney e Ringo Starr tornano a lavorare sul brano inserendo la voce originale di John Lennon (ripulita grazie all’AI), le parti di chitarra registrate da George Harrison nel 1995, la performance di Ringo alla batteria e l’impronta di Paul a basso, chitarra e piano; a queste si aggiunge una sezioni di archi scritta da Giles Martin (figlio del celebre George), Ben Foster e lo stesso Paul.

Visioni opposte: le perplessità dei critici e le opportunità date dall’AI

Il ritorno dei Beatles, però, non ha messo d’accordo tutti. C’è anche chi avanza qualche dubbio riguardo all’utilizzo della tecnologia per far rivivere le voci dei grandi artisti come nel caso di Lennon. I puristi puntano l’accento soprattutto sulla sensazione di eterogeneità del brano che la voce di Lennon, inserita a posteriori, dà all’ascoltatore sostenendo che la versione originale del ’77 non era pensata per una registrazione. Chi sostiene persino che si sia trattato di una mera opzione di marketing poiché Now and Then esce, guarda caso, in concomitanza con l’album dei Rolling Stones. Per non parlare di chi reclama il mancato consenso del defunto John Lennon alla pubblicazione della sua voce. 

D’altro canto, va detto che l’apporto dell’intelligenza artificiale ha permesso ai Beatles di fare un ultimo regalo ai fan e di lasciare quello che molti hanno definito un testamento dei Fab Four. Il carico emozionale dato da Now and then è innegabile ed è valsa la pena già solo la possibilità di farlo nascere nella sua versione definitiva. Inoltre l’AI, se utilizzata nella giusta maniera, può rappresentare un’ottima opportunità per il futuro per casi di questo tipo, dando voce a capolavori postumi di altri grandi artisti che non hanno mai potuto vedere la luce.