È sempre difficile individuare l’erede musicale di un cantante o band, tra paragoni affrettati e aspettative non mantenute. Di sicuro, però, artisti che presentano analogie con altri ci sono e un caso può essere quello dei Pinguini Tattici Nucleari con gli 883, soprattutto se è lo stesso Max Pezzali a dichiararlo. E soprattutto se proprio Pezzali e i Pinguini Tattici Nucleari hanno annunciato una collaborazione: l’11 aprile è uscita, infatti, una nuova versione di Bottiglie vuote, singolo contenuto nell’album Hello World dei PTN, in cui si incontrano le voci di Max Pezzali e Riccardo Zanotti.
In questi anni molti hanno ipotizzato che i Pinguini possano essere considerati i veri eredi musicali degli 883 e, effettivamente, diverse similitudini tra i due le possiamo trovare non senza troppa difficoltà pur non mancando le differenze. Ed è stato proprio Max Pezzali – peraltro amico di Riccardo Zanotti, frontman dei Pinguini – a dichiarare in una recente intervista che per certi aspetti la band bergamasca può ricordare i mitici 883.
Anche se ogni artista vanta una storia a sé, i punti di contatto artistici tra gli 883 e i Pinguini Tattici Nucleari – così come le differenze – meritano di essere approfonditi: dai racconti delle storie di provincia di loro provenienza fino all’essere “anti-glam” ma con una forte venatura pop nei testi e nelle sonorità.
883 e Pinguini Tattici Nucleari: simili ma con storie diverse
Ciò che può accomunare gli 883 e i Pinguini Tattici Nucleari è innanzitutto il modo di scrivere, l’attenzione posta su storie vissute con un linguaggio semplice.
I due gruppi, però, hanno avuto un inizio di carriera molto diverso. I Pinguini nascono verso la fine del 2010 nella provincia di Bergamo come band di genere metal demenziale; inizialmente fanno parte della formazione soltanto Riccardo Zanotti e Lorenzo Pasini ai quali oggi si aggiungono Nicola Buttafuoco, Simone Pagani, Matteo Locati e Elio Biffi. Successivamente i lavori del gruppo prendono una direzione graduale verso l’alternative-rock e, in un secondo momento, verso sonorità pop soprattutto in concomitanza con l’approdo al Festival di Sanremo e il terzo posto finale nel 2020; è proprio in quell’occasione che arriva la consacrazione davanti al grande pubblico con il brano Ringo Starr. Oggi i PTN rappresentano una delle band più riconoscibili nel panorama pop italiano grazie ai suoi successi e tormentoni radiofonici – tra i quali Giovani Wannabe, Ricordi e Rubami la notte.
Successi e tormentoni che non mancano di certo agli 883, capaci di sfornarne una serie infinita e che, ancora oggi a distanza di 30 anni, riempiono stadi e palazzetti, cantati a squarciagola da migliaia di fan. Ma se per i Pinguini l’inizio della carriera è stata contrassegnata da una lunga gavetta – praticamente un decennio intercorso tra i primissimi lavori e la consacrazione a Sanremo nel 2020 – quella degli 883 si è articolata in modalità differenti. La fama e il successo per Max Pezzali e Mauro Repetto arrivano già con le prime canzoni, anche grazie al supporto di Claudio Cecchetto che ha preso il duo sotto la sua ala protettiva sin da subito. Gli 883 si fanno conoscere al Festival di Castrocaro del 1991 con la canzone Non me la menare ed esplodono definitivamente l’anno successivo con Hanno ucciso l’uomo ragno, diventato un pezzo intramontabile del pop italiano. Da quel momento è un crescendo di successi – in mezzo l’addio di Repetto al gruppo – con album che hanno sfornato grandi classici pop divenuti immortali (basti pensare a Nord Sud Ovest Est, Come mai, La regola dell’amico, Sei un mito, solo per citarne alcuni).
Uno stile e un linguaggio comune
I punti di contatto tra PTN e 883, come detto, non mancano. A partire dal modo di scrivere le canzoni, in entrambi i casi molto semplice, senza sovrastrutture, ma al tempo stesso capace di descrivere con una grande chiarezza e in modo diretto stati d’animo, situazioni, problemi ed esperienze di vita di una generazione che si riconosce immediatamente in quei testi. Lo stesso Pezzali ha dichiarato che, come 883, si rivede nello stile di scrittura di Riccardo Zanotti e dei Pinguini e non è un caso che sia nata proprio una collaborazione tra loro per la realizzazione di una nuova versione di Bottiglie vuote.
I Pinguini ricordano gli 883 anche nel loro modo di essere, spiccatamente semplice e senza maschere, dichiaratamente “anti-glam” come si può percepire anche nei loro brani (uno dei quali si intitola non a caso Non sono cool). Nei testi di Pezzali e Repetto, specie dei primi tempi, ricorre spesso la narrativa del ragazzo “sfigato” con fortune alterne nei confronti delle ragazze e, più in generale, della vita.
Sia Pinguini che 883, inoltre, hanno saputo raccontare le loro storie provenienti da una realtà di provincia (da Bergamo i primi, da Pavia i secondi) mantenendo una fortissima attitudine pop; ad oggi, i Pinguini Tattici Nucleari sono probabilmente la migliore pop band sulla scena italiana, un genere che gli 883 hanno letteralmente dominato negli anni 90 nel nostro paese.
In cosa i Pinguini Tattici Nucleari si distinguono dagli 883?
Eredi musicali forse, ma copie sicuramente no. I Pinguini Tattici Nucleari presentano anche differenze con gli 883, come è giusto che sia. Oltre alle tempistiche con cui sono arrivati al successo, come abbiamo visto, i due gruppi sono diversi anche sotto altri aspetti.
Innanzitutto, i Pinguini Tattici Nucleari sono una band vera e propria dove ognuno dei sei componenti ha un ruolo e un’importanza ben definita mentre gli 883 sono nati come un duo (Max Pezzali e Mauro Repetto) anche se ben presto il successo ha messo a nudo lo sbilanciamento di centralità tra i due – Repetto scriveva le canzoni insieme a Max ma sul palco si limitava a ballare e questa situazione lo portò progressivamente ad allontanarsi dal progetto; gli 883 si sono identificati nel tempo sempre più in Max Pezzali.
Inoltre, i testi dei PTN presentano una maggiore complessità nel racconto ma anche negli arrangiamenti. Max Pezzali faceva delle sue canzoni dei veri e propri pensieri ad alta voce nei quali si rispecchiavano la maggior parte dei ragazzi che le ascoltavano, senza troppi giri di parole, artifici retorici o costruzioni complesse che invece si vedono spesso nei testi dei Pinguini. Gli 883 cantavano proprio come parlavano i giovani di allora, usando il loro stesso linguaggio, basti pensare a brani come Non me la menare, Te la tiri o S’inkazza, descrizioni autentiche e semplici di ciò che si vedeva con i propri occhi nella vita di tutti i giorni. La stima reciproca che non è mai stata nascosta tra i due ha continuato ad alimentare le opinioni di una continuità artistica tra PTN e Max Pezzali, ed ora si è arrivati ad una collaborazione che probabilmente era da sempre un approdo inevitabile per far sognare i fan.