Miley Cyrus, nata Destiny Hope Cyrus nel 1992, rappresenta una delle trasformazioni artistiche più significative della musica pop contemporanea. La sua carriera, iniziata come giovane stella Disney, si è evoluta attraverso molteplici fasi musicali e personali, ciascuna caratterizzata da un’audace reinvenzione della sua immagine e del suo suono. Questo articolo ripercorre il suo straordinario percorso artistico, dalle origini fino all’atteso progetto “Something Beautiful” del 2025.
Gli esordi e il fenomeno Hannah Montana (2006-2011)
Miley Cyrus ha raggiunto la fama internazionale grazie alla serie di Disney Channel “Hannah Montana”, in onda dal 2006 al 2011. Nel programma interpretava Miley Stewart, un’adolescente che conduceva una doppia vita come popstar. La serie ha conquistato un vasto pubblico di giovani spettatori in tutto il mondo, trasformando Miley in un’icona teen.
Parallelamente alla carriera televisiva, ha lanciato la sua carriera musicale pubblicando colonne sonore legate allo show e brani come “See You Again” (2007) e “7 Things” (2008), che hanno evidenziato il suo potenziale come artista solista. Nel 2009, “Party in the U.S.A.” ha consolidato la sua presenza nelle classifiche internazionali, diventando uno dei suoi brani più iconici.
Verso la fine del periodo “Hannah Montana”, Miley ha iniziato a distaccarsi dall’immagine innocente associata al personaggio, segnalando questa transizione con performance più audaci, come quella controversa ai Teen Choice Awards del 2009.
La trasformazione con “Can’t Be Tamed” e la ribellione di “Bangerz” (2010-2013)
Nel 2010, a 17 anni, Miley ha pubblicato “Can’t Be Tamed”, un singolo che segnava una svolta decisa verso un’immagine più adulta e provocatoria. Il videoclip la mostrava come una creatura alata in gabbia, potente simbolo del suo desiderio di libertà artistica e personale.
Dopo una breve pausa dedicata principalmente al cinema, nel 2013 è tornata con l’album Bangerz, adottando un look audace caratterizzato da capelli corti e platinati. La sua performance agli MTV Video Music Awards del 2013 con Robin Thicke, caratterizzata dal controverso twerking, ha generato intense discussioni mediatiche e ha definitivamente segnato il distacco dalla sua immagine Disney.
Il video di “Wrecking Ball”, in cui appare nuda su una palla demolitrice, è diventato rapidamente iconico e ha suscitato reazioni contrastanti. Nonostante le polemiche, “Bangerz” ha ottenuto un enorme successo commerciale, con singoli di successo come “We Can’t Stop” e “Wrecking Ball”.
Durante questo periodo, Miley ha anche affrontato accuse di appropriazione culturale per l’adozione di elementi della cultura hip hop nelle sue performance e nel suo stile. Nel 2014, ha vinto il premio Video dell’anno agli MTV VMA per “Wrecking Ball” e ha fondato la Happy Hippie Foundation, organizzazione no-profit a sostegno dei giovani senzatetto e della comunità LGBTQ+.
Esperimenti psichedelici e altre controversie (2015-2016)
Nel 2015, Miley ha sorpreso il pubblico presentando gli MTV Video Music Awards con look eccentrici e ha pubblicato gratuitamente online l’album sperimentale “Miley Cyrus & Her Dead Petz“, realizzato in collaborazione con la band psichedelica The Flaming Lips.
Questo progetto rappresentava una deviazione significativa dal pop mainstream, esplorando sonorità psichedeliche e alternative con testi spesso provocatori. Le recensioni sono state contrastanti, ma molti critici hanno riconosciuto il coraggio artistico di Miley nell’esplorare territori musicali meno commerciali.
In questo periodo, ha anche dichiarato pubblicamente la sua pansessualità e ha intensificato il suo impegno per i diritti LGBTQ+ attraverso la sua fondazione, consolidando il suo ruolo come sostenitrice di cause sociali.
Ritorno alle radici con “Younger Now” (2017)
Nel 2017, Miley ha pubblicato l’album Younger Now, segnando un ritorno alle sue radici country e a un’immagine più sobria e rilassata. Il singolo “Malibu” rifletteva una fase più serena della sua vita, dedicato all’allora fidanzato e futuro marito Liam Hemsworth.
Durante la promozione dell’album, ha duettato con la madrina Dolly Parton e si è esibita con Elton John ai Grammy Awards del 2018. Sebbene “Younger Now” non abbia replicato il successo commerciale di “Bangerz”, ha dimostrato la versatilità artistica di Miley e la sua capacità di reinventarsi continuamente.
Evoluzione recente: svolta rock, successi e riconoscimenti (2018-2024)
Dopo “Younger Now”, Miley ha continuato a esplorare nuovi territori musicali. Nel 2019, ha pubblicato l’EP She Is Coming e ha collaborato con Mark Ronson nel brano Nothing Breaks Like a Heart, che ha unito elementi country e disco.
La svolta rock è arrivata con l’album Plastic Hearts nel 2020, fortemente influenzato dal rock anni ’80 e ’90, con collaborazioni prestigiose come quelle con Joan Jett, Billy Idol e Stevie Nicks. L’album ha raggiunto il numero 2 della Billboard 200 e ha ricevuto recensioni entusiastiche, con brani come Midnight Sky che hanno mostrato una nuova maturità vocale e compositiva.
Nel 2023, il singolo Flowers ha segnato un ritorno trionfale nelle classifiche, debuttando al numero 1 della Billboard Hot 100 e stabilendo numerosi record di streaming. L’album Endless Summer Vacation ha seguito, consolidando ulteriormente il suo successo commerciale e critico.
Ai Grammy Awards del 2024, Miley ha vinto i suoi primi due Grammy, tra cui Record of the Year per Flowers, coronando oltre quindici anni di carriera con il riconoscimento dell’industria musicale. Sempre nel 2024, è stata nominata Disney Legend, un riconoscimento che celebra il suo contributo alla compagnia che l’ha lanciata nel mondo dello spettacolo.
Il nuovo capitolo: “Something Beautiful” (2025)
Nel 2025, Miley Cyrus inaugura una nuova fase della sua carriera con Something Beautiful, il suo nono album in studio, la cui uscita è prevista per il 30 maggio con Columbia Records. Il progetto si presenta come un visual album, ovvero un disco accompagnato da un film musicale omonimo diretto dalla stessa Miley insieme ai registi Jacob Bixenman e Brendan Walter.
Ispirato concettualmente a The Wall dei Pink Floyd, l’album ruota attorno al tema della guarigione emotiva, raccontando un viaggio interiore attraverso dolore, perdita e rinascita. Il primo singolo, End of the World, pubblicato il 3 aprile 2025, è un brano pop-disco con influenze anni ’70 che abbina un ritmo coinvolgente a un testo dalle sfumature malinconiche.
Anche la title track Something Beautiful mostra un mix ambizioso di stili: parte come una ballata intima R&B per poi evolversi in un climax rock psichedelico. I primi estratti e teaser visivi, come il cortometraggio Prelude, hanno ricevuto ottimi riscontri da critici e fan, colpiti dall’estetica onirica e dal concept audace del progetto.
La produzione dell’album è affidata alla stessa Miley insieme a Shawn Everett, produttore noto per il suo approccio sperimentale. Tra gli altri collaboratori figurano il musicista Maxx Morando (attuale compagno di Miley e co-autore della title track), Jonathan Rado, Michael Pollack e Molly Rankin degli Alvvays, una selezione di nomi che conferma l’intenzione di creare un ponte tra mainstream e indie.
Anche l’aspetto visivo è curato nei minimi dettagli, con look d’archivio firmati Mugler, Alexander McQueen e Jean Paul Gaultier, scelti per dare un’identità forte e coerente a ogni brano e alla narrazione visiva complessiva.
Something Beautiful si presenta come un progetto multimediale e introspettivo che sintetizza l’evoluzione di Miley Cyrus: da teen idol a cantautrice adulta capace di osare e raccontarsi con autenticità. Dopo quasi vent’anni di carriera, questo nuovo album rappresenta probabilmente la sua metamorfosi più matura e personale.
Come ha dichiarato lei stessa: “La gente pensa che cambiare sia una cosa negativa… invece dovremmo cambiare continuamente.” E Miley, fedele a questa filosofia, continua a reinventarsi, dimostrando che la sua evoluzione artistica è tutt’altro che conclusa. Con Something Beautiful, Cyrus sembra voler consolidare il suo status di artista completa e versatile, capace di sorprendere e sfidare le aspettative del pubblico e della critica.