Spedizione gratis a partire da € 90

I Jethro Tull sono inarrestabili: esce RökFlöte, il loro 23° album in studio

di Redazione
 
jethro tull rokflote

Si può dire che questi ultimi due anni siano stati veramente i più produttivi della band Jethro Tull che, dopo 19 anni dal loro ultimo anno, sono tornati sulle scene nel 2022 con The Zealot Gene e quest’anno con la loro opera RökFlöte in uscita il 21 aprile.

L’idea originale era quella di realizzare un album di musica prevalentemente strumentale per flauto, l’iconico strumento del frontman Ian Anderson, il flauto traverso.

Dodici brani che ricordano al mondo il suono iconico che la leggendaria band ha portato alla musica rock, registrati con l’attuale formazione dei Tull composta da Ian Anderson, David Goodier, John O’Hara, Scott Hammond e Joe Parrish James.

Dai primi esordi all’insegna del richiamo al blues, i Jethro Tull hanno attraversato la storia del rock, sperimentando vari generi: dal folk rock all’hard rock, dal progressive rock alla musica classica.

RökFlöte: il nuovo album che si ispira alla mitologia norrena

Ian Anderson e la band tornano sulla scena con un album di dodici tracce basate sui personaggi e sulle personalità di alcune divinità protagoniste dell’antico paganesimo norreno.

“Il titolo di questo lavoro ha subito qualche di cambiamenti lungo il percorso” ha dichiarato Anderson in un’intervista. “ Ho iniziato con l’idea di un album prevalentemente strumentale per flauto rock. Quando il progetto ha iniziato a prendere forma sono stato attratto dal termine Ragnarök della mitologia norrena – la loro versione apocalittica della fine del mondo. Ragnarök si traduce come “destino degli dei”, con “rök” che significa destino, rotta, direzione. Con l’umlaut saldamente al suo posto, per gentile concessione delle origini germaniche del vecchio norreno, “Flute” è diventato “Flöte”, in linea con l’ortografia”.

Il primo estratto dal nuovo album – accompagnato da un video animato da Costin Chioreanu – è ‘Ginnungagap’: la traccia prende ispirazione dal dio Ymir, il proto-essere e padre dei giganti di ghiaccio, un essere primordiale nato dal veleno che gocciolava dai fiumi ghiacciati Élivágar e che viveva nel vuoto di Ginnungagap.

Presentato in due formati deluxe: Ltd. Deluxe rosso scuro 2LP+2CD+Blu-ray Artbook & 2 stampe, oltre a una Ltd. Deluxe 2CD+Blu-ray Artbook, entrambi con ampie note di copertina, un CD di demo e un blu-ray con Dolby Atmos, audio surround 5.1 e mix stereo alternativi di Bruce Soord (The Pineapple Thief), oltre a un’intervista approfondita con Ian Anderson.

Disponibile anche su CD Digipak in edizione speciale e su LP nero 180g con copertina apribile e libretto.

Storia dei Jethro Tull: i nostri album preferiti

Jethro Tull sono un gruppo rock progressivo inglese originario di Blackpool, fondato nel 1967 dallo scozzese Ian Anderson e il loro nome deriva dal pioniere della moderna agricoltura, l’agronomo Jethro Tull.

Agli esordi la band era formata da Ian Anderson, Jeffrey Hammond e John Evan che iniziò a suonare come un trio in locali ed eventi.

In seguito il gruppo si allargò a sei – con un avvicendarsi di musicisti – per poi rendersi conto che una band del genere era economicamente insostenibile: così Anderson, Abrahams e  Cornick rimasero i componenti fissi, ai quali si aggiunge il batterista Clive Bunker, diventando una blues band.

In un primo momento la nuova band ha avuto difficoltà a ottenere ingaggi frequenti e hanno preso a cambiare il loro nome di frequente per continuare a suonare il circuito club di Londra. Alcuni dei nomi includono Navy Blue, Bag o’ Nails di Ian Henderson e Candy Colored Rain. 

I nomi delle band erano spesso forniti dallo staff degli agenti: uno dei quali, appassionato di storia, alla fine li battezzò Jethro Tull, dal nome dell’agricoltore del XVIII secolo. Il nome gli rimase impresso addosso dal momento in cui il manager di un club apprezzò così tanto il loro show da richiamarli per un secondo ingaggio.

La prima importante svolta del gruppo avvenne al National Jazz and Blues Festival a Sunbury-on-Thames nell’agosto 1968, dove la band attirò un’accoglienza entusiastica e recensioni positive da parte della stampa musicale. La band da allora ha affermato che il successo a Sunbury è stato il risultato dei loro tour costanti e ripetuti che avevano generato un seguito di base – formatosi  al festival – e che incoraggiava il resto del pubblico.

This Was è il primo album discografico dei Jethro Tull, registrato e pubblicato nel 1968.

Si distingue dalla loro produzione successiva, per due ragioni principali: la grande presenza di blues, determinata dal primo chitarrista della formazione, Mick Abrahams (che lasciò i Jethro Tull dopo questo disco), e l’amore per il jazz.

Nel gruppo si aprì subito una discussione sulla direzione da prendere: prevalse Ian Anderson e Mick Abrahams uscì dalla formazione. Il suono complessivo del gruppo in quel momento è stato descritto da Anderson nel giornale Record Mirror come “una sorta di blues progressivo con un po’ di jazz.”

Stand Up è il secondo album del gruppo di rock progressivo inglese Jethro Tull, pubblicato nel 1969. L’album è caratterizzato da un allontanamento dalle sonorità blues verso un sound più vicino al rock, probabilmente dovuto all’abbandono del chitarrista Mick Abrahams per contrasti con Ian Anderson – che diventerà così leader del gruppo –. 

Il nuovo chitarrista Martin Barre sarà l’unico membro, insieme a Anderson, a rimanere nel gruppo fino al suo scioglimento.

In Stand Up vengono utilizzati strumenti inusuali per la musica rock dell’epoca come la balalaika, il mandolino e l’onnipresente flauto traverso. 

Un album che può essere considerato come il “crocevia” nel quale prendono forma i vari stili e generi che i Jethro Tull affronteranno nei decenni successivi. In esso sono contenuti, infatti, i primi abbozzi di musica medievale, di rock e progressive rock, di musica orientale e di folk acustico.

Benefit è il terzo album della band progressive rock inglese Jethro Tull, pubblicato nel 1970.

È stato il primo vero successo di vendite dei Jethro Tull e si distacca ormai completamente dal blues degli inizi. L’album alterna suoni rock e suoni acustici ed il tema ricorrente è quello del rapporto tra Anderson e la sua prima moglie Jennie Frank, il rapporto familiare in generale e il sentimento di alienazione.

Aqualung è il quarto album della band progressive rock inglese Jethro Tull, pubblicato nel 1971.

Sembra che il titolo dell’album derivi dal rantolo roco del barbone rappresentato in copertina, simile – secondo Anderson – al rumore di un respiratore artificiale.

Nel disco tornarono atmosfere blues e fortemente rock ad alternarsi con episodi acustici delicati. Inoltre, i testi, che composero un vero e proprio concept (nonostante Anderson stesso neghi questa caratteristica), furono una critica corrosiva alla società e alle istituzioni e diedero un ulteriore contributo a fare di Aqualung il disco più famoso dei Jethro Tull.

Thick as a brick è il quinto album in studio del gruppo musicale britannico Jethro Tull, pubblicato il 3 marzo 1972.

È generalmente considerato il primo album strettamente progressive dei Jethro Tull, pur mantenendo, secondo lo stile del gruppo, forti connotazioni rock, blues e folk.

La struttura delle tracce è inedita: il disco presenta infatti un unico brano, suddiviso in due parti solo per le esigenze tecniche del vinile.

I testi furono inizialmente presentati come opera di un bambino prodigio, il poeta Gerald Bostock, il quale è però in realtà un’invenzione dello stesso Anderson.

Living in the Past è un doppio album raccolta della band progressive rock inglese Jethro Tull, pubblicato nel 1972, stesso anno dell’uscita di Thick as a Brick.

Nel disco sono contenuti pezzi inediti composti negli anni precedenti, molti dei quali saranno poi inclusi nelle riedizioni degli album come bonus track.

Essendo una raccolta di canzoni composte tra il 1968 (anno di formazione della band) e il 1972 (anno di uscita del disco) sono presenti ovviamente tutti i membri che hanno fatto parte del gruppo nell’arco di quei cinque anni: Ian Anderson, i chitarristi Martin Barre e Mick Abrahams, il tastierista John Evan, i bassisti Glenn Cornick e Jeffrey Hammond, i batteristi Clive Bunker e Barriemore Barlow.

A Passion Play è un concept album del 1973 dei Jethro Tull ed è il più controverso e il più criticato nella storia dei Jethro Tull.

L’opera narra la storia di un certo Ronnie Pilgrim il quale, dopo morto, sperimenta il giudizio e l’aldilà, visitando paradiso e inferno, per poi rinascere. È quindi un’unica storia e per questo motivo l’album è stato presentato come un movimento unico.

Too Old to Rock ‘n’ Roll: Too Young to Die! è un concept album della band progressive rock inglese Jethro Tull, pubblicato nel 1976.

L’album partiva da un progetto molto ambizioso: così come War Child, era stato pensato come colonna sonora per un film mai realizzato o per un musical teatrale. Con questo obiettivo iniziale, Ian Anderson insieme a David Palmer cominciò nel 1975 a scrivere le canzoni che poi divennero i brani di Too Old to Rock ‘n’ Roll: Too Young to Die!

I protagonisti dovevano essere persone con diversi stili di vita: un rockettaro ormai invecchiato, una casalinga, un artista, ecc. Le canzoni furono scritte adattandole alla voce di Adam Faith, pop-star degli anni settanta che avrebbe dovuto esibirle in scena.

Per diverse ragioni, poco chiare e controverse, il progetto fu però abbandonato, ma il lavoro era già ben definito, soprattutto la parte riguardante la rock-star, e fu così che Anderson decise di tenerla buona per confezionare un nuovo album basato soprattutto sulla figura di Ray Lomas, vecchio rocker fuori moda sia nell’aspetto che nello stile di vita e che troverà un ritorno di celebrità dopo essere stato in fin di vita per un pauroso incidente motociclistico.L’artista Dave Gibbons ha illustrato i disegni del fumetto contenuto nel disco. Nonostante la storia narrata nella graphic novel interna, alcune canzoni non sono affini alla trama del racconto, cambiandone addirittura a volte la trama.