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Dalle videocassette all’alta definizione di oggi: storia dell’home video

di Redazione
vhs

Nel settore della tecnologia l’home video è stata una delle componenti che negli anni ha fatto registrare i maggiori progressi e in un tempo relativamente breve. Ancora oggi i passi avanti in questo campo continuano ad essere notevoli. 

Il formato home video ha rappresentato una vera e propria rivoluzione nei consumi, portando la fruizione dei filmati in una dimensione individuale e all’interno delle mura domestiche. In principio fu il Betamax, formato primordiale lanciato negli anni Settanta e subito seguito dallo storico VHS che ha dominato per molto tempo questo campo. Un’ulteriore svolta si è avuta a metà anni Novanta con il lancio del DVD e nel decennio successivo con il Blu-ray, ancora oggi centrale per le immagini ad alta definizione, ma il campo dell’home video è in costante aggiornamento. 

Nei prossimi paragrafi vedremo le principali tappe che hanno segnato la storia dei formati dell’home video fino a come lo conosciamo e lo utilizziamo oggi. 

Le origini negli anni Settanta: l’arrivo del betamax e del VHS

In principio fu la videocassetta. L’home video ha segnato una svolta nei consumi di prodotti audiovisivi e ha origini lontane: dobbiamo, infatti, risalire fino agli anni Settanta per trovare la prima forma di tecnologia per la riproduzione di audio e video in ambito domestico. Il capostipite fu il Betamax, seguito a stretto giro dal VHS: essi divennero popolari negli anni Settanta e Ottanta per la registrazione domestica di video. 

Il Betamax fu lanciato nel 1975 dalla Sony; esso utilizzava cassette più piccole rispetto al suo concorrente, il VHS, ma offriva una qualità video superiore. Il Betamax fu il primo sistema di videoregistrazione domestica ad essere commercializzato. Tale sistema si servì della già nota tecnica della scansione ecoidale differenziandosi però attraverso la variante “azimutale” che permetteva di evitare le bande di guardia sul nastro facendolo avanzare molto lentamente. Tuttavia, Sony mantenne un controllo rigido sulle licenze e sulle tecnologie associate al Betamax, rendendolo meno attraente per gli altri produttori. Questa politica restrittiva limitò la disponibilità di registrazioni Betamax sul mercato, contribuendo alla sua sconfitta nella “guerra dei formati” contro il VHS. 

Il successo del Betamax in quel periodo avrebbe potuto essere molto più grande se non fosse stato anche per l’arrivo sul mercato del VHS, sistema concorrente lanciato nel 1976 dall’azienda giapponese JVC (Victor Company of Japan). VHS sta per Video Home System e utilizzava cassette più grandi rispetto al Betamax, il che significava che poteva registrare video più a lungo, ma con una qualità leggermente inferiore. Tale formato presentava tre modelli: videocassette da 180 minuti che rappresentavano il nastro standard, quelle da 240 minuti che si servivano di un nastro sottile e quelle da 300 minuti con nastro super sottile. Ciò che rese il VHS molto più attraente fu la politica di JVC di concedere in licenza il formato VHS ad altre aziende, permettendo una maggiore diffusione e una varietà di opzioni hardware. Questo portò alla produzione di una vasta gamma di lettori e registratori VHS da parte di numerosi produttori. A metà degli anni Ottanta, il VHS aveva dominato il mercato grazie alla sua maggiore disponibilità, durata della registrazione e alla possibilità di registrare film interi.

Il boom dei DVD di fine secolo

La storia dell’home video si arricchì negli anni Ottanta di un altro attore destinato però ad avere vita breve in questo campo: il Video 2000, una videocassetta più piccola del VHS che consentiva di registrare su entrambi i lati avendo quindi maggiore disponibilità di ore in riproduzione (inizialmente poteva arrivare a un massimo di 8, successivamente estese a 16). Questo formato venne ritirato nel 1989 poiché non riuscì a lasciare un segno nel mercato dell’home video. 

La vera svolta arrivò a metà degli anni Novanta con la comparsa del DVD (Digital Video Disc) che segnò il passaggio dell’home video al digitale. Il DVD offriva una qualità video notevolmente migliore rispetto al VHS, caratteristica che spiccò subito agli occhi del pubblico e che rappresentò la chiave principale per dominare il mercato. L’apice del successo venne raggiunto nel 1999 trascinato da un accordo tra le major di Hollywood. Successo che continuava a tramutarsi in un numero incredibile di vendite anche nei primi anni del Duemila con un’offerta di lettori e masterizzatori DVD in costante crescita. Nel 2004, solo in Italia, si registrarono 3,6 milioni di unità vendute in aumento del 21% rispetto all’anno precedente.

L’alta definizione con il Blu-ray Disc

Come naturale evoluzione del DVD si è avuto il Blu-Ray Disc che ha rappresentato un passo significativo nell’evoluzione dei formati di distribuzione video. La sua prima comparsa avvenne nel 2002 ed è ancora oggi il supporto ottico per eccellenza della televisione ad alta definizione. Il Blu-ray deve il suo nome al colore del laser blu-violetto (in contrapposizione al laser rosso usato dai DVD). Questo laser ha una lunghezza d’onda più corta, consentendo una maggiore densità di dati su un disco. Ciò ha permesso al Blu-ray di aumentare significativamente la capacità di archiviazione rispetto al DVD.

Il Blu-ray Disc precede lo step compiuto dal Blu-ray 3D, lanciato per rispondere alle esigenze della tv a tre dimensioni e che ancora oggi è in continua evoluzione. Così come continua a essere in costante evoluzione l’intero settore dell’home video con nuovi prodotti di qualità sempre maggiore sul mercato nonostante l’inarrestabile avanzata dello streaming nelle abitudini del pubblico.