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Canzonissima: il programma musicale che ha segnato la storia della tv

di Redazione
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Musica e televisione è sempre stato un binomio indissolubile nella storia della Rai con diversi programmi che hanno fatto la storia dell’azienda di Viale Mazzini. Un ruolo fondamentale in questo senso lo ha giocato sicuramente Canzonissima, trasmissione cult tra la metà degli anni Cinquanta e gli inizi degli anni Settanta. Il programma è andato in onda sulla Rai dal 1958 al 1963 e poi dal 1968 al 1975.

Questa speciale gara canora ha rappresentato per diverso tempo un appuntamento immancabile per i telespettatori italiani che guardarono e parteciparono (attraverso il voto delle canzoni) in massa in occasione della messa in onda del sabato sera.

Canzonissima, nata come trasmissione radiofonica ma subito riproposta sul piccolo schermo per il grande successo riscontrato, ha regalato momenti di spettacolo entrati nella memoria collettiva non solo per le canzoni in gara premiate ma anche per fenomeni di costume che, come vedremo, hanno segnato l’opinione pubblica non senza qualche discussione.

Tra il 1970 e il 1975 il vincitore della gara ha partecipato di diritto all’Eurovision Song Contest.

Dalla nascita in radio al successo in televisione

Il format di Canzonissima nasce nel 1956, in quel periodo la Rai aveva solo pochi anni di vita e, complice il clima del Dopoguerra, tra gli italiani c’era una gran voglia di leggerezza e divertimento. Così si fanno largo nella tv pubblica diversi programmi di intrattenimento capaci di catalizzare l’attenzione del pubblico a casa, e tra questi c’è soprattutto Canzonissima. Inizialmente la trasmissione presenta un nome diverso – Le Canzoni della Fortuna – e non va in onda in tv bensì in radio.

Il programma prevede una gara canora tra cantanti dilettanti che presentano i propri brani. Il successo riscontrato è talmente alto che già l’anno successivo viene deciso di trasferire la sfida sulle frequenze televisive con il titolo Voci e Volti della Fortuna. Un anno dopo la trasmissione assume il nome di Canzonissima e da qui nascerà l’epopea di questo programma che terrà incollati milioni di spettatori davanti alla tv.

Nato come torneo di canzoni, e successivamente diventato una gara tra cantanti dilettanti, il format si evolve rapidamente negli anni a seguire diventando una sfida tra artisti in rampa di lancio e proiettati al successo come Gianni Morandi, Mina, Ornella Vanoni e Massimo Ranieri. Il sistema di voto funziona attraverso l’indicazione dei pezzi preferiti da parte dei telespettatori su apposite cartoline.

In questi anni, ad eccezione della prima edizione del 1958, la trasmissione si conclude tradizionalmente la sera del 6 gennaio ed è associata con i premi della Lotteria Italia. Anche per questo Canzonissima rappresenta un evento di grande richiamo per gli italiani.

Le canzoni più famose e la ripartenza nel 1968

Il percorso di Canzonissima si divide in due fasi. Il programma va in onda fino al 1963 per poi fermarsi dando spazio a degli spin-off dal 1963 al 1967: trasmissioni sempre riconducibili a Canzonissima ma con nuovi format e titoli diversi. È in questo periodo che vanno in onda Gran Premio (1963), Napoli contro tutti (1964), La prova del nove (1965), Scala Reale (1966) e Partitissima (1967). Dal 1968 Canzonissima torna sotto il nome e format originale ininterrottamente fino al 1975 mantenendo sempre una grande presa sul pubblico.

Oltre ad aver segnato la storia della tv pubblica con ascolti record fino a superare i 25 milioni di telespettatori a puntata (impensabili oggi data la sempre più vasta e frammentata offerta nel panorama televisivo) Canzonissima ha regalato al pubblico brani diventati iconici che ancora oggi sono conosciuti e vengono cantati da milioni di italiani. È il caso di Tintarella di Luna di Mina che spopola nell’edizione 1959-60 pur classificandosi seconda alle spalle di Piove di Joe Sentieri; ma come non pensare anche a Scende la pioggia di Gianni Morandi (1968-69) o Quando quando quando di Tony Renis (1962-63).

L’ultima edizione trasmessa in prima serata è datata 1972-73: siamo nel periodo in cui il programma mostra i primi segni di stanchezza tra il pubblico come testimoniato anche dai dati di ascolto. Per cercare di ravvivare il format si decide allora di spostare l’edizione al pomeriggio nelle successive due stagioni: la prima sotto la conduzione di Pippo Baudo e Mita Medici e l’anno seguente con Raffaella Carrà insieme a Cochi e Renato ma il destino sembra ormai scritto e il 1975 diventa l’anno conclusivo di questo pezzo di storia della Rai.

Musica e non solo

Canzonissima non ha rappresentato solo un’importante pagina musicale nella storia della televisione. La trasmissione è stata anche al centro di fatti che hanno segnato l’opinione pubblica, il costume e addirittura il dibattito politico.

Grazie a Canzonissima si sono fatti conoscere al grande pubblico personalità come Raffaella Carrà e Loretta Goggi, sono diventati celebri il personaggio di Topo Gigio ma anche Bastiano, il barista impersonificato dal grande Nino Manfredi (“fusse che fusse la vorta bona” la sua celebre frase).

Nel 1970 ottiene un grande successo la sigla Ma che musica maestro di Raffaella Carrà. Sempre in quell’anno la Carrà si esibisce con un outfit destinato a ribaltare i costumi femminili, ossia lasciando scoperto l’ombelico che fino a quel momento veniva considerata una parte del corpo da mostrare solo in spiaggia. Ma Raffaella Carrà fa discutere, e non poco, anche per l’arcinoto ballo del Tuca Tuca insieme ad Alberto Sordi nell’edizione dell’anno successivo: un balletto giudicato molto intimo, anche troppo per quell’epoca, che attira le feroci critiche persino della Chiesa.

Andando indietro di qualche anno, anche l’edizione del 1962 passerà alla storia come una delle più tumultuose. Indimenticabile l’episodio che coinvolge i conduttori Dario Fo e Franca Rame in occasione dell’ottava puntata, in onda il 29 novembre: mezz’ora prima dell’inizio della trasmissione i due disertano in polemica con la Rai per le ripetute censure sugli sketch di Fo (riguardanti i diritti dei lavoratori). I cantanti in gara saranno presentati dall’annunciatrice Maria Grazia Picchetti mentre le restanti quattro puntate saranno condotte da Sandra Mondaini e Tino Buazzelli e la finale vedrà al timone Corrado. Da questa vicenda ne scaturisce anche un’interrogazione parlamentare che porterà Dario Fo a decidere di ritirarsi dalle scene per diversi anni.

Nel 2010 la Rai aveva annunciato una nuova edizione di Canzonissima condotta da Gianni Morandi salvo poi abbandonare il progetto perché ritenuto troppo costoso.

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