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Buon Compleanno Gianna Nannini

di Redazione
 
GIANNA NANNINI

Facciamo i nostri auguri di compleanno alla rocker toscana con un articolo che ripercorre le tappe più importanti della sua carriera.

Le origini e gli esordi: l’incidente del rock

Gianna Nannini nasce il 14 giugno 1954 a Siena. Il padre è un noto imprenditore a capo di un’azienda dolciaria, che sarà poi portata avanti dal fratello maggiore di Gianna, Guido. All’attività della pasticceria di famiglia Gianna prende parte durante l’adolescenza, procurandosi anche un incidente sul lavoro: un ingranaggio di una macchina le provoca il distacco di due falangi della mano sinistra. «È stato l’inizio della mia voce rock, perché con un dolore così, con l’urlo, ti viene la voce rock!» dirà anni dopo.

L’azienda di famiglia non sembra essere il suo destino. E infatti Gianna nel frattempo studia pianoforte e coltiva la sua vera passione: il suo sogno è di diventare cantante. A 18 anni si classifica al quarto posto a un festival di Montecarlo. L’anno dopo si trasferisce a Milano per dedicarsi pienamente alla musica, esibendosi in vari locali e conoscendo Igor Campaner, bluesman che la accompagnerà in molte sue performance.

Dopo essersi presentata in diverse case discografiche tra Roma e Milano, attira l’attenzione di Claudio Fabi e Mara Maionchi della Numero Uno: viene scritturata come voce femminile dei Flora Fauna Cemento. Ma l’estro di Gianna non è fatto per affiancare i progetti di altri, il suo è un talento da protagonista. Ed è così che nel ‘76 torna da Fabi, che le produrrà il primo album, Gianna Nannini.

Una femminista sui generis

Per i temi che affronta, ai suoi esordi Gianna Nannini si inserisce immediatamente nel dibattito femminista. Ma lo fa a modo suo, con l’autenticità e l’indipendenza che la contraddistinguono. È il ’76 e la lotta per il diritto all’aborto in Italia dovrà aspettare ancora un paio d’anni per giungere a veri risultati. Ed ecco che arriva Morta per autoprocurato aborto, un brano che vuole sottolineare il dramma a cui tante donne sembrano consegnate.

Eppure Gianna è un’artista nomade, perfino l’etichetta di un impegno “standard” le sta stretta. È per questo che l’anno successivo, ancora con Fabi, pubblica Una radura, in collaborazione con la PFM. Si tratta di un album raffinato, con melodie essenziali e toccanti. La battaglia per i diritti delle donne è ancora presente nel suo orizzonte, ma è condotta in modo originale, con una chiara impronta autobiografica.

La scoperta dell’America

La consacrazione della cantante toscana avviene nel 1979 con l’album California, album che rappresenta il suo primo ingresso nel mercato europeo. La copertina del disco è un elemento eloquente del suo anticonformismo: ritrae la Statua della Libertà che impugna, al posto della torcia, un vibratore a stelle e strisce.

Basta ascoltare il singolo America per farci un’idea della forza provocatoria della Nannini. «Per oggi sto con me, mi basto e nessuno mi vede / e allora accarezzo la mia solitudine / ed ognuno ha il suo corpo a cui sa cosa / chiedere…». La canzone è un inno alla masturbazione rivolto a entrambi i sessi: argomento che, fino a quel momento, nessun musicista italiano aveva mai affrontato in maniera così sfacciata. Il successo premia immediatamente il brano, che arriva sul podio della classifica dei singoli più venduti. 

America resta sicuramente uno dei pezzi più rappresentativi della rocker, e il panorama della musica italiana non sembra dimenticarlo: negli anni infatti verrà reinterpretato da più artisti, come DolceneraEmma e Annalisa.

Gli anni del successo

La carriera di Gianna Nannini inizia così, con l’energia di chi nella musica mette in gioco tutto. Ma il successo della cantante non si spiega soltanto con la carica eversiva e innovatrice dei suoi testi: non basterebbero a costruire una discografia composta da 21 album in studio, 6 raccolte e 3 album registrati dal vivo, né potrebbero giustificare una versatilità che porterà la rocker a collaborare con artisti italiani e internazionali come Sting e Jack BruceEdoardo BennatoPiero Pelù e Fabri Fibra.

Nell’81 partecipa al Festivalbar, classificandosi seconda. L’anno dopo esce Latin Lover, disco che convalida la risonanza europea della Nannini, in particolare in Germania. L’album riesce a vendere 250.000 copie. Quando torna al Festivalbar, nell’84, è per aggiudicarsi il primo posto con Fotoromanza, brano contenuto nel suo sesto disco, Puzzle.

Janis d’Italia: una voce unica

Di Gianna Nannini è stato scritto tutto e il contrario di tutto. Il suo atteggiamento anticonformista ha spesso suscitato polemiche e reazioni forti. Ma anche i suoi detrattori sono costretti ad ammettere che il suo modo di cantare è eccezionale, inconfondibile, unico. Sembra che Gianna abbia trovato l’America nella sua stessa voce, caratterizzata da un’estensione vocale fuori dal comune.

Il suo riferimento dichiarato è nientemeno che Janis Joplin, dalla quale eredita il vocalismo intenso e graffiante. La cantante toscana ha reso omaggio alla sua musa dedicandole addirittura la tesi di laurea in Lettere e Filosofia nel ’94. Il titolo non poteva essere più azzeccato: Il corpo nella voce

Ma il pellegrinaggio di Gianna in questa America musicale non finisce qui: ha infatti prestato la sua voce per il documentario Janis, diretto dalla regista Amy Berg.