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52 anni dalla morte di Janis Joplin

di Redazione
 
janis joplin

Il 4 ottobre del 1970 se ne andava a soli 27 anni Janis Joplin, iconica voce blues della seconda metà degli anni Sessanta. La cantante statunitense, diventata famosa con il gruppo Big Brother and the Holding Company e per i suoi successivi lavori da solista, fu trovata morta in una stanza d’albergo di Los Angeles in seguito ad un’overdose di eroina. Di Joplin si ricordano soprattutto la sua voce e le sue performance sul palco, capaci di attirare grandi folle di pubblico e rendendo l’artista un simbolo dei tempi contrassegnati dalla controcultura Beat. 

Una vita breve e piena di eccessi

La vita di Janis Lyn Joplin è stata contrassegnata da un’infanzia difficile e dal mancato sostegno della famiglia nelle sue scelte all’inizio della carriera. I periodi duri dei suoi primi anni hanno condizionato il resto della sua breve vita portandola più volte all’abuso di alcol e droga che si rivelarono fatali per lei. La cantante, nata a Port Arthur il 19 gennaio del 1943, ha iniziato a muovere i suoi primi passi nei club alternativi di San Francisco agli inizi degli anni Sessanta per poi spostarsi al Greenwich Village prima di tornare in Texas. È proprio durante gli anni nei locali a San Francisco che inizia ad affacciarsi l’incubo della droga nella vita di Janis: nonostante il pubblico ad ascoltarla non manchi, la vita nella città californiana non si rivela affatto facile e la conseguenza è il tunnel fatto di eroina e superalcolici. Una luce in questo periodo è il matrimonio previsto con il fidanzato Peter per il quale farà ritorno a casa in Texas ma tutto salta poco prima delle nozze in seguito alla decisione di lui. A quel punto Janis deve ricominciare tutto da capo e il secondo capitolo la riporterà proprio a San Francisco per inseguire il sogno da rockstar. Grazie al suo storico chitarrista e amico Chet Helms entrò in contatto con la band Big Brother & The Holding Company diventandone la vocalist. 

La collaborazione con i Big Brother & The Holding Company e i lavori da solista

Il successo per Janis Joplin comincia ad arrivare insieme alla band dei Big Brother & The Holding Company. Sono gli anni dei concerti nei vari club della California e nei festival dove la cantante mette in mostra la sua inconfondibile personalità sul palco. Il primo album (Big Brother & The Holding Co) arriva nel 1967 e mostra subito l’impronta blues-rock che caratterizzerà il gruppo. Nel 1968 Joplin incise il secondo album della band intitolato Cheap Thrills che contiene la famosa canzone Piece Of My Heart: l’album entra subito alla posizione numero 1 della classifica Billboard e la rivista Rolling Stones lo collocherà al 338° posto della classifica dei 500 migliori album di sempre. Dall’anno seguente Joplin comincia la carriera solista avvalendosi della band Kozmic Blues Band per l’accompagnamento musicale: da questa collaborazione nasce l’album I Got Dem Ol’ Kozmic Blues Again Mama! che mostra le sue grandi abilità di performer e in brani blues come Try

Il blues e le performance passionali sul palco

Ciò che Janis Joplin ha lasciato nella storia del rock è sicuramente la sua leggendaria voce “blues” diventando un simbolo del rock al femminile. Joplin aveva un modo unico di stare sul palco portando la performance all’estremo della sua drammaticità e del suo furore con la sua voce appassionata e straziante. Il suo stile diventerà un punto di riferimento per cantanti come Patti SmithAnnie Lennox degli Eurythmics e Skin degli Skunk Anansie. I suoi concerti toccavano sempre punte di intensità altissime, sia nella voce sia nei comportamenti sul palco, che la portarono a lasciare l’esibizione stravolta e struggente. È la stessa Joplin a rendere bene l’idea dei suoi concerti: al termine di uno di questi disse che si sentiva “come se avesse fatto l’amore con migliaia di persone e fosse tornata a casa sola”. La sua dipendenza dalle droghe e dall’alcol ebbe un ruolo di primo piano nelle sue performance nonostante le continue lotte per disintossicarsi. 

L’abuso di alcol e droghe e la morte

L’alcol e il fumo hanno pesantemente condizionato la vita e la carriera di Janis Joplin rendendo la sua voce rauca e le sue esibizioni sempre più influenzate dalle sue dipendenze. La difficile infanzia e adolescenza vissuta in Texas avevano lasciato il segno nella cantante; non a caso in una delle sue biografie Joplin affermò che “Molti studenti ricorderanno il loro passato come il periodo più bello della vita ma io troverò il mio splendore lontano da questa città (ndr. Port Arthur) soffocante”.

Eroina e alcol la portarono a condizioni fisiche devastanti fino a pesare soltanto 40 kg. Spesso la cantante si presentava ubriaca ai suoi concerti. Non poteva mancare allo storico festival di Woodstock nel ’69 dove attese dieci ore dietro le quinte prima di esibirsi: proprio in quel lasso di tempo assunse un’ingente quantità di alcol ed eroina condizionando pesantemente la sua performance.

Non bastarono i diversi tentativi di disintossicazione: Janis Joplin fu trovata morta alle sei di mattina del 4 ottobre 1970 in una stanza del Landmark Hotel di Los Angeles dove si trovava per registrare l’album Pearl insieme ai Full Tilt. Janis fu stroncata da un’overdose a soli 27 anni lascando così al rock di quegli anni un’altra scomparsa prematura.