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19 anni dalla morte di Carlo Rustichelli, compositore di oltre 400 colonne sonore

di Redazione
ARBR Gassman

Il 13 novembre di 19 anni fa se ne andava Carlo Rustichelli, uno dei più grandi compositori italiani capace di realizzare più di 400 colonne sonore per il cinema e vincitore di due Nastri d’argento. La carriera di Rustichelli è segnata soprattutto dallo storico sodalizio artistico con il regista Pietro Germi e dal successo delle sue composizioni musicali, su tutte la colonna sonora dell’Armata Brancaleone. È stato anche candidato a due premi Oscar. 

Andiamo a ripercorrere la vita di un artista che ha segnato la storia delle colonne sonore della cinematografia italiana. 

La vita di Carlo Rustichelli: gli studi e gli inizi di carriera

Carlo Rustichelli nasce a Carpi il 25 dicembre del 1916, figlio di un custode e primo usciere del Municipio oltre che guardiano dell’economato. Sin da subito Carlo mostra doti decisamente interessanti con gli strumenti musicali e i suoi studi sono indirizzati in questo campo. Ciò nonostante, la musica non è la sola passione che lo guida: tra queste c’è anche lo sport e, in particolare, il calcio che anzi sembra preferire agli studi musicali. Tuttavia, il futuro compositore prosegue con la musica grazie anche alla spinta dei genitori -dai quali ha ereditato questa passione – poiché suo padre, da grande amante di Verdi, vuole che suo figlio suoni il violoncello ma anche perché i suoi maestri avevano notato in lui un talento da far crescere. 

Parallelamente agli studi, Carlo lavora nel negozio di tessuti dello zio per il quale si occupa di effettuare le consegne in bicicletta. Si diploma in pianoforte e composizione alla Filarmonica di Bologna dopo aver studiato armonia presso il Maestro Valentini, un sacerdote. Dopo aver compiuto vent’anni si reca a Roma per raggiungere la sorella che nel frattempo era entrata nel coro del Teatro dell’Opera: nella Capitale studia composizione sotto la guida del Maestro Dobici, direttore del conservatorio di Santa Cecilia. 

Sempre a Roma diventa cruciale l’incontro con Don Zeno Saltini con cui era amico sin dagli anni dell’adolescenza nella città natale di Carpi: Rustichelli inizia ad insegnare musica agli adolescenti abbandonati della comunità del suo amico nella Nomadelfia di San Giacomo Roncole. Proprio lì il giovane musicista compone la sua prima opera, i tre atti de La vittima, su libretto dello stesso Don Zeno. L’esordio nella musica di film arriva invece nel 1943 con la composizione per Gli ultimi filibustieri.

Il sodalizio artistico con Pietro Germi 

Dopo aver realizzato la colonna sonora per Gli ultimi filibustieri la carriera di Carlo Rustichelli nella musica da cinema inizia a decollare portando a collaborazioni con i più noti registi dell’epoca. Tra questi, figura soprattutto Pietro Germicon cui nasce un lungo rapporto artistico che sfocia in diverse colonne sonore realizzate per i suoi film; tra i più noti vanno ricordati In nome della leggeDivorzio all’italianaSedotta e abbandonata e Alfredo Alfredo

Tutto ha inizio da un incontro nel 1947 avvenuto grazie alla mediazione del produttore Luigi Rovere da cui si snoda una collaborazione tra i tre che abbraccia quasi tutte le pellicole di Germi. In una delle sue ultime interviste il compositore ha parlato del suo rapporto con Germi dicendo che si è sempre trovato bene ma aggiungendo ironicamente che “era più importante che lui si trovasse bene con me…”. Proprio in un film di Germi (Un maledetto imbroglio), esordisce in veste d’attrice Alida Chelli, figlia di Rustichelli, interpretando un brano in romanesco poi ripreso da Gabriella Ferri con il titolo Sinnò me moro. Oltre che con Germi, Rustichelli ha collaborato con i più prestigiosi registi italiani del calibro di Bernardo Bertolucci, Mario Monicelli, Pier Paolo Pasolini e Dino Risi ma anche stranieri come nel caso di Billy Wider.

L’incessante attività nel cinema e l’indimenticabile marcetta per l’Armata Brancaleone

Rustichelli in quegli anni dimostra una facile vena melodica e si richiama ad atmosfere e stati d’animo adatti per ogni genere, dalle commedie ai film drammatici e comici. La sua tecnica compositiva si basa sulla profonda conoscenza di temi popolari, sapientemente arrangiati, ma spazia anche attraverso altri generi musicali. Questa sua versatilità si riscontra nei film per i quali ha realizzato la colonna sonora, spaziando da Totò cerca casa ad Amici miei fino a Detenuto in attesa di giudizio con protagonista l’amico Alberto Sordi. 

L’attività di Rustichelli si intensifica con una lunga serie di lavori tra il 1950 e il 1975 arrivando a circa trenta film musicati all’anno. In quel periodo viene candidato per due volte al premio Oscar e vince due Nastri d’argento: il primo nel 1959 per L’uomo di paglia di Pietro Germi e il secondo nel 1967 per l’Armata Brancaleone. Proprio la storica e orecchiabile marcetta realizzata per il film di Mario Monicelli diventa una delle sue opere più apprezzate e un classico nell’immaginario collettivo.  

Una volta aver attenuato la frequenza di lavori per il cinema, Rustichelli realizza anche musiche per la televisione, in particolare per alcune fiction, collaborando anche con suo figlio Paolo Rustichelli. 

Carlo Rustichelli muore nel 2004, all’età di 87 anni, e riposa nel cimitero di Carpi insieme a sua figlia Alida Chelli.