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Scegliere l’amplificatore perfetto

di Redazione
scegliere amplificatore cover

Tutti i professionisti della musica, ma anche i musicisti alle prime armi, sanno quanto può essere importante un buon amplificatore per la resa finale di un suono. È inutile avere la Gibson di Slash, il basso di Flea o la cassa più potente sul mercato, se poi questi strumenti vengono collegati ad amplificatori comprati al mercato delle pulci.

Fortunatamente noi siamo qui per questo: dopo la guida sui diffusori, qui vi diamo i nostri consigli per una scelta corretta e ragionata, proponendo anche una selezione di amplificatori adatti alle diverse necessità.

Amplificatori audio: un mezzo necessario  

Prima di addentrarci nella guida vera e propria, scopriamo insieme cos’è effettivamente un amplificatore, da dove viene e a quale scopo risponde.

Per amplificatore si intende generalmente un dispositivo di tipo «attivo», cioè alimentato esternamente, che assorbe energia per aumentare l’ampiezza di un segnale. In poche parole: collegare uno strumento alla macchina ci permette di amplificare a piacimento, entro un certo range, il segnale di ingresso, facendo guadagnare a quest’ultimo un’ampiezza di segnale moltiplicata per un fattore che prende il nome di guadagno. Se questo guadagno (l’aumento dell’intensità del suono) non è costante si parla allora di amplificazione non lineare, se invece è costante si parla di amplificazione lineare.

Quando questi strumenti vengono utilizzati per amplificare suoni e pilotare casse passive e diffusori, prendono il nome di amplificatori elettrici. Questi sono gli amplificatori che ci interessano: ci permettono di ampliare le frequenze della nostra musica e rendere udibile un suono in uno stadio affollato da oltre ottantamila fan scatenati.

Diciamocelo subito: esistono centinaia di amplificatori diversi sul mercato, tutti utili per funzioni e necessità diverse, e la scelta del modello giusto è influenzata da moltissime variabili di cui tenere conto. Dalla classe alla tipologia del modello, i fattori che intervengono in una scelta ponderata sono molti. Cerchiamo quindi almeno di orientarci e di schiarirci le idee, per non incappare in scelte inappropriate che peserebbero inutilmente sul portafoglio.

Classi di funzionamento

Per classe di funzionamento si intende una serie di parametri che vengono attribuiti ai diversi modelli di amplificatori secondo le risposte e le prestazioni che sono in grado di offrire: efficienza, distorsione, dissipazione del calore sono tra le specifiche fondamentali. 

Classe A

Amplificatore ad alto guadagno con elevata linearità. È uno degli amplificatori che offre la migliore stabilità ad alte frequenze e il miglior circuito di feedback, ma introduce purtroppo una significativa perdita di potenza. Inoltre, questi amplificatori, seppur efficienti per la resa del suono, emettono molto calore e necessitano di parecchio spazio per la dissipazione. Sono amplificatori adatti a bassi segnali o a basso livello di potenza e hanno un costo non indifferente.

Classe B

L’amplificazione di questi modelli viene prodotta utilizzando due diversi dispositivi attivi, che conducono però solo metà del ciclo effettivo, ovvero 180°. Grazie a questo porzionamento la dissipazione del calore è ridotta al minimo e non è necessario uno spazio ampio per la dissipazione del calore. L’altra faccia della medaglia è la distorsione di crossover, dovuta all’utilizzo di due onde sinusoidali combinate, che rende questi modelli poco adatti ad amplificazioni di precisione. 

Classe AB

Come la classe B, la classe AB si serve di una configurazione a due dispositivi attivi, ma sfruttando l’angolo di conduzione intermedio e polarizzando ogni dispositivo in modo diverso si riduce al minimo l’effetto crossover. In questa configurazione l’efficienza ne risente un po’, rimane migliore dei modelli di Classe A, ma inferiore a quelli di Classe B. 

Classe D

È un particolare tipo di amplificatore a commutazione che utilizza la PWM (Pulse-width modulation, un tipo specifico di modulazione digitale). In questo sistema di conduzione il guadagno lineare non è accettato e il sistema funziona come un interruttore: ha solo due operazioni, on e off. La semplicità d’uso e la notevole efficienza dal punto di vista energetico lo rendono tra i più diffusi, ma va segnalato che la qualità del suono in questi modelli è particolarmente compromessa da notevoli livelli di distorsione.

Classe G

Molto simile alla AB, grazie a una maggiore tensione d’alimentazione permette di allontanare il punto critico di distorsione e aumentare il range dinamico: la qualità di resa del suono la rende una delle classi più ricercate del mercato.

Altri parametri da considerare

Oltre alle già citate classi di funzionamento, nella scelta dell’amplificatore perfetto vanno presi in considerazione altri parametri di non poco conto. Tra questi, sono sicuramente importanti:

  • Ingressi e uscite: il numero di apparecchi di input e output che è possibile collegare (lettori, sintonizzatori, registratori, giradischi, casse e cuffie);
  • Canali: indicano il percorso audio indipendente usato per la trasmissione del segnale all’amplificatore; possono essere a due canali, a cinque canali o a sette canali;
  • Potenza: da valutare con cura, non dimenticando l’effettivo utilizzo che dobbiamo fare dello strumento. Si distinguono tre tipologie di potenza: potenza RMS, potenza di picco e potenza massima;
  • Materiali: forse il fattore fondamentale nella scelta del modello; i materiali per le componenti interne ed esterne dell’amplificatore incidono sia sulla durabilità che sulla qualità effettiva delle frequenze in uscita.

Guida all’acquisto 

Adesso che ne sappiamo qualcosa in più, forse siamo pronti a scegliere l’amplificatore più adatto a noi. Dopo aver capito meglio come funzionano e come si differenziano per tipologie e funzioni, andiamo ad analizzare 4 tra i modelli migliori disponibili sul mercato.

Entry level: Amplificatore integrato Denon (Pma 600ne Black) – 449€ 

Consente una riproduzione emozionante e vivida di vinili e audio ad alte risoluzioni. È dotato di ingressi digitali, equalizzatore phono integrato e Bluetooth. Eroga potenza sufficiente e suoni di ottima qualità. Due ingressi ottici e un ingresso digitale coassiale.

Qualità prezzo: Amplificatore integrato Marantz (Pm6007 Nib Black) – 539€

Tecnologia current feedback, ottimizzazione del suono, ampia gamma di connettività e un’esperienza audio aggiornata per una riproduzione ricca e di qualità. Dispone di 5 ingressi analogici, un ingresso coassiale e due ingressi digitali ottici.

Soluzione ibrida: Amplificatore integrato ibrido Magnat Mr 780 – 999€

Tecnologia ibrida di alta gamma con potente stadio di uscita e Bluetooth integrato. Il modello fornisce una potenza RMS di 100 Watt per canale a 4 ohm e una gamma di opzioni di connessione analogica o digitale non indifferenti.

Top di gamma: Amplificatore Integrato Arcam Sa 20 (2x90watt) Classe G – 1.250€

È il fiore all’occhiello del mercato. Potenza impressionante di 90W con i primi 12W in Classe A. 5 ingressi analogici RCA, uscita pre-out, 3 ingressi digitali 2 coassiali e 1 ottico. Display a matrice di punti e dimensioni ridotte.

L’amplificatore… fatto su misura

Se questa selezione non ci soddisfa e tra questi ci sembra di non trovare l’amplificatore adatto, forse dovremmo dare un’occhiata qui. Dopo che abbiamo imparato a scegliere il modello migliore (la guida serviva a questo no?), forse è arrivato il momento di cercare quello fatto apposta per noi.