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Musica per dormire meglio

di Redazione
 
musica per dormire cover

«Cos’è una crocifissione unica rispetto a quella, quotidiana, che patisce l’insonne?».

Anche se esagerata, questa frase dello scrittore Emil Cioran rende bene il disagio che proviamo quando non riusciamo a dormire, rigirandoci nel letto e sperando di addormentarci il prima possibile. Ognuno ha i suoi espedienti, forse però non tutti sanno che la musica può essere uno dei metodi più efficaci per dormire.

Ma quali sono i suoi effetti sul sonno? E qual è il tipo di musica migliore per dormire?

Musica per dormire: un rimedio naturale

Oltre a suscitare emozioni e stati d’animo, la musica è in grado di offrirci un’ottima soluzione per conciliare il sonno, e un’arma molto efficace contro stress e insonnia. È come un farmaco, ma assolutamente naturale, senza controindicazioni o effetti collaterali indesiderati.

Il caso dei bambini è eloquente: sono infatti i primi a servirsi degli effetti benefici della musica. Già nel corso della gestazione, vengono cullati dal ritmo del battito cardiaco; dopo la nascita e per una fase più o meno prolungata dell’infanzia, imparano a calmarsi grazie alle melodie della ninna nanna.

L’influsso della musica sull’umore è ormai un fatto assodato. Diversi studi hanno dimostrato che il piacere provocato dall’armonia dei suoni è in grado di infondere ottimismo ed energie positive. Quando ascoltiamo le nostre canzoni preferite, nel nostro corpo aumenta la produzione di serotonina (l’ormone della felicità) e diminuiscono i livelli di cortisolo (l’ormone dello stress). Ma la musica può essere usata anche per ridurre il dolore, come forti mal di testa o emicrania. Ovvio, magari non un pezzo hard metal, ma qualcosa di più riposante!

Cosa sappiamo del rapporto tra musica e sonno

Il nostro respiro e ritmo cardiaco sono influenzati dalla frequenza dei bpm (battiti per minuto). Sono ormai tante le ricerche scientifiche che hanno appurato la correlazione tra musica e sistema nervoso: le informazioni sonore possono facilitare il rilascio di endorfine, costituendo una difesa contro lo stress e migliorando l’umore.

Quando stiamo per dormire ed entriamo nella fase di rilassamento, l’attività del sistema nervoso dà luogo a delle onde cerebrali diverse dal normale stato di veglia: le onde Alfa, definite da una frequenza che va dagli 8 ai 13,9 hertz. Per aumentarne la produzione, bisogna ascoltare onde sonore con una frequenza simile. L’ascolto dev’essere binaurale, cioè con entrambe le orecchie in contemporanea (tramite cuffie o auricolari, per garantire una giusta separazione audio).

Ma bisogna ricordare anche le onde Delta (da 0,1 a 3,9 hertz), quelle che compaiono durante le fasi di sonno profondo. Grazie alla ripetitività di questo tipo di onde possiamo trovare un fedele alleato contro l’insonnia, rasserenandoci e accogliendo finalmente il sonno.

Musica rilassante per dormire: ecco quale

Come abbiamo già detto, è importante scegliere la giusta playlist per dormire. Sicuramente possono esserci utili i cosiddetti rumori bianchi, e cioè tutti quei suoni costanti e ripetitivi in grado di eclissare le altre informazioni sonore, potenzialmente disturbanti, provenienti dall’ambiente che ci circonda. Un fiume che scorre, il fruscio del vento tra gli alberi, il ritmo lento delle onde del mare o quello rapido della pioggia: suoni di questo tipo possono diventare la colonna sonora perfetta per una buona dormita. Nelle musiche zen troviamo spesso diversi rumori bianchi.

Molti scelgono invece la musica classica. Per fare qualche esempio, Beau Soir di Debussy, Minuet in G major di Bach, Per Elisa di Beethoven: si tratta di brani non troppo ritmati, con melodie gioiose e rilassanti.

Ma è proprio vero che solo la musica strumentale aiuta a dormire? Non è detto. Nelle classifiche delle migliori tracce per dormire troviamo infatti anche fuoriclasse della musica pop come Ed Sheeran e i Coldplay.

Come ascoltare musica per dormire

Dopo aver capito che tipo di musica può farci dormire meglio, ci resta solo un passo: essere sicuri di avere il necessario per l’ascolto. La qualità dei diffusori è importante, non solo quando ascoltiamo musica a tutto volume, ma anche quando dobbiamo semplicemente rilassarci. Ma possiamo optare anche per dei comodi auricolari, che garantiscono un buon isolamento acustico.