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Duke Ellington e John Coltrane: l’età dell’oro del jazz

di Redazione
John Coltrane e Duke Ellington

Duke Ellington e John Coltrane sono stati tra i massimi esponenti della musica jazz, in particolare tra gli anni ‘40 e ‘50. Inevitabile, quindi, che l’incontro tra i due abbia rappresentato uno dei momenti più importanti e memorabili nella storia del genere. 

I due artisti collaborarono nel 1962 dando vita all’omonima raccolta Duke Ellington & John Coltrane, che divenne un successo epocale. A 60 anni di distanza Acoustic Sounds, società specializzata nella ristampa di album per audiofili, ha selezionato il capolavoro dei due jazzisti americani tra le pubblicazioni da rilanciare sul mercato.

Il ruolo avuto da Duke Ellington e John Coltrane nella storia del jazz

Da una parte, Duke Ellington, direttore d’orchestra e considerato tra i massimi compositori del ‘900. Dall’altra, John Coltrane, sassofonista e tra gli artisti cardine della corrente denominata hard bop sviluppatasi negli anni Cinquanta. Entrambi hanno segnato profondamente la storia del jazz.

In molti hanno tratto influenza dalla musica di Duke Ellington: artisti come Woody Herman, Charlie Barnet, Thelonious MonkCharles Mingus ma anche Dollar Brand, Muhal Richard Abrams e Anthony Davis. È sempre stato difficile etichettare il lavoro di Ellington, per il quale fu utilizzato più volte il termine di musica espressionista del ‘900: le sue opere furono dei veri e propri “quadri musicali” (e l’artista stesso affermò di «dipingere con i suoni»). Tra gli aspetti da rimarcare nella sua carriera c’è poi il fatto che riuscì a tenere unita la sua orchestra, The Washingtonians, per oltre 30 anni: per l’epoca non era certo così scontato. Agli inizi degli anni ’60, Ellington iniziò una serie di collaborazioni artistiche con musicisti che in passato erano stati amici o rivali e con esponenti più giovani che stavano emergendo in quel periodo. Tra queste collaborazioni, come abbiamo detto, trovò spazio quella con John Coltrane.

Sassofonista statunitense, Coltrane stava diventando proprio in quel periodo uno dei più noti jazzisti in circolazione. Negli anni ‘50 il genere stava attraversando profondi cambiamenti stilistici: il cosiddetto bebop, nato nel decennio precedente, si era evoluto nella corrente hard bop, della quale proprio Coltrane fu tra i principali testimoni. Tra la fine degli anni ‘50 e la metà dei ‘60 l’hard bop si divise tra i sostenitori del soul jazz e quelli del cosiddetto jazz modale, uno stile meditativo e intellettuale che vide la sua fondazione nella storica incisione di Miles Davis, nel 1959, di Kind of Blue: a quest’ultimo ramo apparteneva Coltrane.

L’incontro tra i due artisti e il successo dell’album

E arriviamo così al fatidico 1962: l’anno in cui i due danno vita alla loro storica collaborazione. Coltrane era allora un astro nascente delle nuove correnti jazzistiche, Ellington dominava da oltre 30 anni la scena grazie ai lavori con la sua orchestra: la miscela tra queste due personalità si rivelò più che vincente.

Il giovane Coltrane – che aveva iniziato da professionista suonando il sax contralto nell’orchestra diretta da Johnny Hodges, a sua volta principale solista dell’orchestra di Ellington fino ai suoi ultimi giorni di vita – mantenne un atteggiamento sempre rispettoso e quasi reverenziale nei confronti del Duca. Il sassofonista non nascose l’entusiasmo provato nel collaborare con uno dei padri fondatori del jazz: «Sono stato davvero onorato di aver avuto l’opportunità di lavorare con Duke. È stata un’esperienza meravigliosa. Lui ha stabilito degli standard di qualità assoluta che io non ho ancora raggiunto. Mi sarebbe piaciuto aver potuto lavorare di più sui brani incisi insieme, ma credo che le prestazioni non avrebbero avuto la stessa spontaneità. E non avrebbero potuto essere migliori!». Dal canto suo, Ellington venne incontro allo stile modale di Coltrane semplificando la gabbia accordale del suo classico In a Sentimental Mood.

L’album venne registrato il 26 settembre in un’unica sessione e fu pubblicato dalla casa discografica Impulse! Records il 19 febbraio del 1963. A intensificare la qualità del binomio ci pensarono anche i musicisti voluti da entrambi per la realizzazione del disco: Aaron Bell al contrabbasso e Sam Woodyard alla batteria sotto l’egida di Ellington, mentre Coltrane schierò i fidati Jimmy Garrison ed Elvis Jones. I contrabbassisti e batteristi di ciascun gruppo si alternarono nella costituzione del quartetto per le diverse tracce dell’album. Oltre allo standard In a Sentimental Mood composto da Ellington, la raccolta contiene nuove composizioni del Duca e un nuovo brano di Coltrane intitolato Big Nick.

Questa la tracklist completa:

In A Sentimental Mood
Take The Coltrane
Big Nick
Stevie
My Little Brown Book
Angelica
The Feeling of Jazz

Il lavoro dell’Acoustic Sounds

Acoustic Sounds, la società più affermata nel campo delle pubblicazioni per audiofili, ha deciso di selezionare le opere dal vasto catalogo Verve/Ume e, per iniziare, la serie si concentra su alcuni degli album di maggiore successo degli anni ’50-‘60. E ovviamente tra questi non poteva mancare Duke Ellington & John Coltrane.Sotto la supervisione del Ceo di Acoustic Sounds, Chad Kassem, la nuova serie è masterizzata a partire dai nastri originali, stampata su vinile da 180 grammi e confezionata in copertine gatefold (a libro) ad alta qualità, curate dalla Stoughton Printing Co. Per questi lavori ci si è avvalsi dei migliori tecnici del suono e della qualità di produzione affidata alla Quality Record Pressings. Insomma, il meglio del meglio per un album che ha segnato la storia del jazz.