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Dall’intramontabile pop all’ascesa della trap: i generi musicali più ascoltati in Italia

di Redazione
 
ilias chebbi 2gpfqhEFVZ8 unsplash

Fare una panoramica dei gusti e consumi musicali di un paese può contribuire a scattare una fotografia dei tempi e della società in cui viviamo. Le abitudini musicali, infatti, possono variare nel tempo e dipendono anche dalle tendenze culturali e sociali in corso.

Se vogliamo analizzare i generi musicali più ascoltati nel nostro paese dobbiamo guardare soprattutto alla fascia di pubblico giovanile, caratterizzata da una netta prevalenza di ascolto di hip-hop e trap italiano che si riflette anche nelle varie classifiche dei brani e degli album più ascoltati in Italia.

È indubbio, infatti, che il rap prima e la trap poi abbiano progressivamente conquistato larghe fette di pubblico nell’ultimo decennio diventando così tra le principali categorie musicali presenti nelle hit parade e nelle piattaforme di streaming.

Come spesso accade i dati riguardanti la fascia di pubblico di giovani 16-24 anni sono quelli che incidono maggiormente sul totale dei consumi musicali dell’intera nazione ed è proprio in questo target che più di 1 ascoltatore su 2 mostra di apprezzare soprattutto trap e rap nostrani.

Naturalmente il rap e la trap non sono gli unici generi che continuano a riscuotere successo in Italia; infatti, rimane molto apprezzato anche il pop, cavallo di battaglia soprattutto tra gli anni Novanta e i primi Duemila, così come il rock, la dance e il cantautorato. Vediamo allora nel dettaglio come sono cambiate le abitudini musicali negli ultimi anni e i fattori che hanno portato al contesto che viviamo oggi.

Pop, rock e non solo: i gusti del pubblico italiano

Per tracciare un quadro dei gusti musicali prevalenti in Italia si può notare come sia ancora il pop il genere maggiormente ascoltato. Negli ultimi anni, però, i dati hanno dimostrato che gli scenari sono in continuo mutamento con la notevole crescita dell’hip-hop e della trap soprattutto nella fascia di pubblico under 25.

Tuttavia, secondo i dati FIMI (Federazione Industria Musicale Italiana) gli ascolti predominanti nel complesso sono quelli riguardanti i brani pop e rock e ciò si spiega proprio evidenziando le differenze tra i vari target anagrafici.

L’intramontabile legame tra il pubblico del nostro paese e il pop è testimoniato anche dalle ultime due edizioni del Festival di Sanremo, una delle principali fotografie del panorama musicale italiano: a trionfare sono stati infatti Marco Mengoni e poi Angelina Mango, tra gli esponenti più in voga del pop mainstream. Oltre al pop, resiste ancora con ottimi ascolti anche la musica rock trascinata soprattutto dai successi dei Maneskin capaci di sfondare anche nel mercato internazionale. 

Ma la crescita maggiore, come vedremo nel prossimo paragrafo, l’hanno avuta generi come il rap e soprattutto la trap capaci di fare breccia in particolare negli under 25. Ciò che accomuna tutti i generi, comunque, è la netta tendenza del pubblico a preferire nell’ascolto artisti italiani rispetto alle star internazionali come si evince anche nelle classifiche di vendita e in quelle di ascolti su Spotify.

L’inarrestabile ascesa della trap

Da qualche anno, ormai, uno strumento particolarmente preso in considerazione per esaminare i consumi musicali sia in Italia che nel mondo è il cosiddetto “Wrapped” di Spotify, ossia un report che la celebre piattaforma di streaming diffonde verso la fine dell’anno solare contenente i dati sulle attività di ascolto degli utenti iscritti all’app.

Il Wrapped 2023 ha incoronato Taylor Swift come artista più ascoltata dell’anno mentre Flowers di Miley Cyrus e Un Verano Sin Ti di Bad Bunny sono stati rispettivamente la canzone e l’album più ascoltati. Ma quello che qui ci interessa sono le statistiche riguardanti il pubblico in Italia che hanno decretato Sfera Ebbasta come l’artista più seguito per il terzo anno consecutivo; da notare come la top ten sia dominata dalla presenza di rapper e trapper come Lazza, Shiva, Geolier, Guè, Tedua, Marracash, Capo Plaza e Thasup.

Quello che emerge ormai da qualche anno è la netta prevalenza di artisti italiani esponenti del rap e della trap che stanno monopolizzando sempre più le classifiche del pubblico appartenente alla generazione Z. In particolare, la trap è un genere che ha iniziato a prendere piede tra i giovani a partire dai primi anni Dieci e che ha raggiunto l’apice a metà decennio soprattutto grazie a nomi come Maruego, Sfera Ebbasta e Dark Polo Gang.

La trap è emersa come un sottogenere dell’hip hop nata negli Stati Uniti e che ha spopolato in breve tempo anche in Italia: gli elementi principali che accomunano i brani trap sono le sonorità dai ritmi sincopati, i testi pieni di slang caratteristici, i tipici 8°8 bass drum dal suono basso e rimbombante, un largo uso di hi-hats in sequenze rapide e le atmosfere cupe nei video. I temi ricorrenti nei brani riguardano soprattutto donne, soldi e droghe, e le canzoni di questo genere sono spesso al centro delle critiche perché accusate di veicolare messaggio violenti al pubblico.

Negli ultimi anni la trap ha subito qualche variazione stilistica dopo un iniziale declino: diventato ormai un fenomeno mainstream, il genere ha subito la contaminazione delle sonorità più commerciali e pop mentre molti trapper hanno scelto di riavvicinarsi a brani del rap più “tradizionale”. E le classifiche attuali mostrano come questa tendenza continui a fare breccia nel pubblico italiano.

Foto di Ilias Chebbi su Unsplash