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Equivoci, successi, censura: storia della copertina di Axis: Bold as Love dei Jimi Hendrix Experience

di Redazione
 
axis jimi

Continuiamo oggi il nostro viaggio alla scoperta delle copertine più iconiche della storia della musica. Dopo la famosa banana di Wharol e le strisce pedonali di Abbey Road, oggi è il turno di un altro grande artista che ha segnato un’epoca: Jimi Hendrix.

In questo articolo andremo a ripercorrere la storia della copertina del disco Axis: Bold as Love del 1967. 

Axis: Bold as Love: la nascita del disco

Axis: Bold as Love è il secondo album in studio dei Jimi Hendrix Experience, il gruppo guidato dal chitarrista americano, uno dei più grandi di sempre. Il disco uscì nel dicembre del 1967, a breve distanza dal primo lavoro, Are You Experienced, pubblicato nel maggio precedente. La vicinanza delle pubblicazioni fu dovuta al fatto che il contratto con la casa discografica britannica Track Recors prevedeva l’uscita di due album nel corso del 1967. In questo modo l’editore poteva far leva sul successo ottenuto dal disco di esordio come traino per le vendite di quello successivo.

Le registrazioni di Axis: Bold as Love iniziarono nello stesso periodo in cui veniva immesso nel mercato il precedente album, in modo tale da riuscire a ottemperare agli accordi. Le registrazioni furono portate avanti in Inghilterra, più precisamente negli studi della Olympic Studios di Londra.

Il produttore era Chas Chandler, mentre il tecnico del suono Eddie Kramer. Il lavoro di quest’ultimo fu notevole, anche perché la maggior parte dei brani erano composte in modo tale da poter inserire effetti da studio e tecniche di registrazioni molto particolari, che infatti non consentiva di riprodurre i brani live. Eccezioni futono Spanish castle Magic e Little Wing. Dopo mesi di sessioni di registrazioni, che durano fino a ottobre, Axis: Bold as Love uscì il 1° dicembre del 1967, pubblicato dalla Track Records nel Regno Unito e dalla Plydor Records in Europa.

Solo in Francia l’album venne commercializzato da un’altra casa discografica, la Barclays Records. Per quanto riguarda il mercato d’oltreoceano, fu deciso di ritardare la diffusione dell’album al nuovo anno, per evitare di sovrapporsi e interferire con le vendite del primo, in modo tale da massimizzare le entrate. Del resto, la casa discografica era differente, la Reprise Records, e quindi differenti erano gli accordi e le strategie di mercato.

La copertina di Axis: Bold as Love: un malinteso linguistico.

La storia della copertina del disco è sicuramente particolare. La grafica iniziale proposta a Hendrix non aveva trovato la piena soddisfazione del chitarrista. Hendrix stava infatti attraversando un periodo della sua vita, e della sua carriera, in cui provava una sorta di necessità di mostrarsi per ciò che veramente era. Era quindi un bisogno di scoprire, o riscoprire, comunque di far emergere il suo retaggio da “nativo americano”. Un sentimento che ha attraversato moltissimi artisti, scrittori, attivisti, in bilico tra il loro essere, e sentirsi, americani, e le loro origini, alla ricerca della loro identità. 

Ma proprio intorno alla parola “indian” nasce il qui pro quo linguistico. Infatti, negli Usa il termine indica i cosiddetti “indiani d’America”, mentre dall’altra parte dell’oceano, in Inghilterra, denota gli abitanti dell’India. Una differenza terminologica, e semantica, derivante dalla cultura e soprattutto dalla diversa storia dei due Paesi. Essendo la Track Records inglese, la casa discografica interpretò male i pensieri e i desideri di Hendrix.

Furono quindi inseriti riferimenti alla cultura dell’India, in particolare alla religione. Hendrix e gli altri due componenti del gruppo, il bassista Noel Redding e il batterista Mitch Mitchell, furono quindi “trasformati” in divinità induiste. Roger Law w David King, autori della copertina, presero una foto ritraente i tre artisti, estrapolandone i volti e inserendoli in un ritratto che li ritraeva con evidenti riferimenti ad alcune divinità induiste.

In particolare, erano presenti allusioni a Visnù, raffigurato quasi sempre con quattro braccia nelle quali tiene altrettanti simboli: una “ruota” luminosa, un bastone, una conchiglia, e un fiore di loto, alcuni dei quali presenti nella copertina di Axis: Bold as Love. Il ritratto del trio fu poi impresso sopra l’immagine di un poster religioso molto popolare. 

Il successo del disco e l’insoddisfazione di Hendrix

Axis: Bold as Love ottenne subito un successo incredibile: quinto posto nella classifica inglese, terzo negli Stati Uniti (in classifica per più di un anno), e primo in Francia. Anche la critica fu praticamente concorde nel giudicare positivamente il lavoro.

Negli Stati Uniti l’album ottenne il disco di platino. La canzone If 6 Was 9 fu inserita nella suondtrack di Easy Rider. Più tardi, nel 2003, Rolling Stones inserì il disco all’ottantaduesimo posto tra i cinquecento dischi più importanti di sempre. Ma nonostante i riconoscimenti da parte della critica, e l’accoglienza calorosa dei fan, rimaneva in Hendrix qualcosa di amaro.

Il chitarrista, ovviamente, non fu soddisfatto delle scelte dei produttori e del lavoro di Law e King. Ma nonostante le prese di distanza di Hendrix, il disco uscì con la copertina decisa dalla Track Records, seppur figlia di un fraintendimento.

Anche l’americana Reprise Record mantenne questa cover. Solo in Francia, la Barclays Records decise di commercializzare l’album con un’altra copertina, diversa dall’originale, a cura di J.L. Leloir, ritraente il gruppo immortalato durante la partecipazione a uno show televisivo.

Ma le vicissitudini della copertina di Axis: Bold as Love non finirono, e sono arrivate ai giorni nostri. Nel 2014 infatti il governo malese ha deciso di bandire la copertina dell’album, giudicandola offensiva dal punto di vista religioso. Tuttavia, questo non impedisce ai vecchi e nuovi fan di Hendrix di comprare ancora il disco anche in Malesia.

Nonostante gli equivoci e l’insoddisfazione di Hendrix, quella di Axis: Bold as Love rimane una delle copertine più famose della storia della musica.