Alcune opere musicali superano la prova del tempo, diventando parte della storia culturale globale. Una di queste è sicuramente Bohemian Rhapsody, il capolavoro senza tempo dei Queen, pubblicato 49 anni fa. Questo leggendario brano, scritto interamente da Freddie Mercury, continua a esercitare un fascino unico grazie alla sua struttura complessa e al mistero che aleggia attorno al suo significato. Non è solo una canzone, ma un’esperienza musicale che ha definito un’epoca e segnato la storia del rock.
La nascita di una leggenda: la creazione di Bohemian Rhapsody
Nel 1975, i Queen erano pronti a lanciare il loro quarto album in studio, A Night at the Opera. Il singolo scelto per la promozione fu proprio Bohemian Rhapsody, pubblicato il 31 ottobre 1975. Il brano rappresentava un’opera ambiziosa sin dalle sessioni di registrazione, con Freddie Mercury che ne curò scrupolosamente ogni dettaglio nella sua abitazione a Kensington.
La band impiegò sei settimane di lavoro presso il Rockfield Studio 1 in Galles, un tempo insolitamente lungo per una singola canzone. Durante queste sessioni, i membri del gruppo sovraincisero le loro voci per ben 180 volte, un record assoluto per l’epoca. La lunghezza del brano – sei minuti – suscitò lo scetticismo della casa discografica e persino di Elton John, che riteneva improbabile che le radio lo trasmettessero. Tuttavia, Mercury non si arrese e insistette affinché il pezzo fosse pubblicato. La sua determinazione trasformò un progetto rischioso in un successo epocale.
Il successo inaspettato e la rivoluzione delle classifiche
Un ruolo cruciale per il successo di Bohemian Rhapsody lo giocò Kenny Everett, amico di Mercury e dj presso Capital FM. Everett trasmise il brano 14 volte in 48 ore, destando enorme interesse nel pubblico e generando un’ondata di prenotazioni nei negozi di dischi. Nel gennaio 1976, il singolo vendette oltre un milione di copie e rimase in cima alla Official Singles Chart per nove settimane consecutive.
Dopo la morte di Freddie Mercury nel 1991, il brano tornò in vetta alle classifiche, questa volta come doppio singolo insieme a These Are the Days of Our Lives. Raggiunse nuovamente la prima posizione, rimanendo in classifica per cinque settimane consecutive e consolidando il suo status di capolavoro immortale.
Un videoclip rivoluzionario
Bohemian Rhapsody non fece la storia solo per la sua musica, ma anche per il videoclip che l’accompagnava. Girato con un budget limitato, il video promozionale fu tra i primi del suo genere e contribuì a definire il concetto di videoclip musicale. L’intro, con i quattro membri della band illuminati al buio, richiama l’iconica copertina di Queen II e rimane una delle immagini più riconoscibili nella storia del rock.
Un mistero senza tempo: il significato di Bohemian Rhapsody
Il testo di Bohemian Rhapsody ha sempre suscitato curiosità e dibattiti. Lesley Ann-Jones, biografa di Mercury, ha suggerito che la canzone rappresenti un coming out dell’artista, una tesi supportata dal suo ultimo compagno, Jim Hutton. Alcuni versi, come “Mamma ho appena ucciso un uomo” e “Mamma, oooh/Non volevo farti piangere”, sembrerebbero riferirsi alla fine della vita eterosessuale di Mercury.
D’altro canto, Roger Taylor ha sempre sostenuto che il testo si spiega da sé, con molti elementi di puro non sense. Brian May ha aggiunto che non conosceremo mai il vero significato del brano e che Mercury stesso preferiva lasciare spazio alle interpretazioni personali degli ascoltatori. Questo mistero ha contribuito a rendere il brano un’opera universale, capace di suscitare emozioni e riflessioni diverse in ogni ascoltatore.
Ancora oggi, Bohemian Rhapsody continua a ispirare generazioni di musicisti e ascoltatori, rimanendo un simbolo di creatività senza limiti. Con il film omonimo del 2018, che ha riportato sotto i riflettori la storia dei Queen, il brano ha consolidato ulteriormente il suo status di icona musicale eterna.
Se non l’avete ancora fatto, prendetevi sei minuti per riascoltare Bohemian Rhapsody e lasciatevi trasportare dal genio di Freddie Mercury.