Spedizione gratis a partire da € 90

40 anni di Show No Mercy: quando gli Slayer segnarono l’avvento del thrash metal

di Redazione

Il primo disco degli Slayer, Show No Mercy, ha tagliato il traguardo dei 40 anni dalla sua pubblicazione: non si tratta di un album qualunque ma di un’opera che negli anni Ottanta ha segnato l’arrivo del thrash metal statunitense sulla scena musicale, in quel periodo contrassegnata prevalentemente dal classico heavy metal britannico.

Il lavoro del gruppo statunitense – formato da Jeff Hanneman, Kerry King, Tom Araya e Dave Lombardo – ha rappresentato uno spartiacque per il panorama metal portando le sonorità del genere ad uno stadio successivo, più aggressive e velocizzate. Spesso gli Slayer sono stati al centro di feroci polemiche per i loro testi, da molti accusati di inneggiare a temi quali il satanismo o il nazismo; e proprio per questo sono stati anche tirati in ballo al centro di casi di cronaca nera (come nel caso dei suicidi sospetti nel varesotto nel 2004).

Per i 40 anni del disco l’etichetta Metal Blade Records – la stessa che pubblicò il disco d’esordio della band nel 1983 – ha lanciato una ristampa in due edizioni speciali in vinile.

Dalla nascita degli Slayer fino all’album di debutto

È stato un sobborgo di Los Angeles, Huntington Park, a dare i natali agli Slayer nel 1981: qui si sono incontrati in circostanze puramente casuali due dei futuri componenti della band, i chitarristi Kerry King e Jeff Hanneman. King sentì suonare Hanneman con alcuni suoi amici e gli chiese di provare insieme alcuni pezzi degli Judas Priest e degli Iron Maiden. Furono proprio questi due gruppi, tra gli altri, ad esercitare le maggiori influenze musicali sulla nascente band californiana.

Una volta deciso di fondare un gruppo, si unirono anche Tom Araya (voce e basso) e Dave Lombardo (batteria). Da quel momento cominciò un periodo di esibizioni in diversi locali nel sud della California suonando principalmente cover heavy metal di Judas Priest, Iron Maiden e altri gruppi della NWOBHM (New wave of British heavy metal).

Il 1983 fu un anno decisivo per la svolta professionale del gruppo. Nel mese di maggio venne incisa una demo contenente i brani Fight ‘Til Death, Black Magic e The Antichrist che successivamente faranno parte del loro primo disco in studio. Ad agosto vennero notati da Brian Slagel, produttore discografico e titolare della neonata etichetta Metal Blade Records, che rimase affascinato dalla loro esibizione e si recò nel backstage per proporgli di incidere un brano per una raccolta pubblicata dalla sua casa discografica. Il brano scritto dalla band fu Aggressive Perfector e a dicembre arrivò il momento della pubblicazione del loro primo disco con la Metal Blade Records, Show No Mercy.

La svolta dell’esordio con Show No Mercy e le influenze musicali

Il disco di debutto, pubblicato il 3 dicembre 1983, segnò inevitabilmente la carriera degli Slayer ma anche la scena metal di quegli anni. In quel periodo nella musica rock più dura era ancora predominante l’heavy metal britannico classico, trascinato tra diverse evoluzioni del genere da gruppi come Judas Priest, Motorhead, Iron Maiden e Saxon.

L’arrivo degli Slayer – insieme a quello di altri gruppi quali Metallica, Anthrax e Megadeth – ha portato alla ribalta una nuova variante, il thrash metal, caratterizzato da uno stile più forte che ha incorporato elementi dell’hardcore punk nell’heavy metal classico. L’uscita di Show No Mercy fu importante a tal punto che il disco viene considerato, insieme a Kill ‘Em All dei Metallica, come l’opera che ha segnato il debutto del thrash metal statunitense.

La tracklist di Show No Mercy:

      Lato A

  • Evil Has No Boundaries
  • The Antichrist
  • Die by the Sword
  • Fight Till Death
  • Metal Storm/Face the Slayer

Lato B

  • Black Magic
  • Tormentor
  • The Final Command
  • Crionics
  • Show No Mercy

Traccia bonus nel lato A

  • Aggressive Perfector

In realtà il disco d’esordio della band si è ispirato soprattutto alle sonorità di gruppi che hanno segnato l’epoca dell’heavy metal britannico, su tutti gli Judas Priest e i gruppi della NWOBHM come Iron Maiden e Venom. In merito proprio ai Venom, Tom Araya ammise in un’intervista che il loro stile musicale influenzò particolarmente la band nella lavorazione del disco. D’altronde la componente heavy metal rimase ben presente nelle tracce dell’album, come nel caso di The Antichrist, Die by the Sword e Tormentor, alternata a brani più veloci e ossessivi che riportano al nascente genere thrash (Evil Has No Boundaries, Black Magic e Fight Till Death).

Show No Mercy presenta alcuni brani che in seguito diventarono dei veri e propri classici nella scena del thrash metal. Tra i temi trattati non senza polemiche ci furono soprattutto il satanismo, con la figura del diavolo spesso evocata in molti brani dell’album, e la Seconda guerra mondiale con diversi riferimenti al nazionalsocialismo (The Final Command) che portarono alla band le accuse di inneggiare al nazismo.

Questo primo album degli Slayer segnò quindi un’epoca nella storia della musica rock nonostante i mezzi economici a disposizione furono decisamente scarsi: furono infatti il cantante e bassista Tom Araya e il padre del chitarrista Kerry King a finanziare di tasca propria l’album senza ricevere alcun aiuto dall’etichetta discografica. Show No Mercy, però, ancora oggi viene ricordato come uno dei più importanti album della storia metal.