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Fender: un brand, una leggenda

di Redazione
 
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Questo stesso giorno del 1956, il 10 aprile, Leo Fender, l’inventore delle omonime chitarre diventate delle vere e proprie icone della storia della musica, ottiene dall’ufficio brevetti americano, l’approvazione del progetto di quella che è, senza troppe obiezioni, “LA” chitarra Rock per eccellenza: la Stratocaster.

Nell’articolo di oggi ripercorriamo la storia delle chitarre Fender, dalla loro nascita per mano di Leo Fender, ai giorni d’oggi, scoprendo qualche curiosità sul suo inventore e sui principali modelli.

Dalla passione per l’elettronica al mercato musicale: l’avventura di Leo Fender

Il 10 agosto del 1909, vicino ad Anaheim, cittadina californiana, nasce Clarence Leonidas Fender, il cui nome diventerà sinonimo di rock. Leo non è un musicista, qualche lezione di pianoforte e di sax, ma la sua vera passione è sicuramente l’elettronica: costruisce una piccola radio amatoriale e degli impianti di amplificazione. Insomma, né ingegnere, tantomeno liutaio, ma grande sperimentatore, innovatore e gran lavoratore, e, soprattutto, mente eclettica e aperta a diversi tipi di conoscenza. La sua più grande intuizione è sicuramente quella di puntare sulla produzione di strumenti musicali indirizzata a un mercato di massa.

Finito di studiare, sposata Esther Klosky e perso il lavoro nella Grande Depressione, nel 1938 Leo apre a Fullerton il suo negozio di elettronica, adibito anche a laboratorio: il Fender’s Radio Service.

Accanto alle riparazioni di radio e altri strumenti elettronici, Leo Fender inizia a darsi anche agli strumenti musicali, in particolare agli amplificatori. Tra i vari musicisti che si rivolgono al laboratorio di Fender c’è Doc Kauffman, il quale aveva già prestato servizio alla Rickenbacker. Tra i due nasce un sodalizio: nel 1944 i due soci fondano la K&F Company, azienda produttrice di chitarre hawaiane e amplificatori. Tuttavia, la società dura solo due anni. A quel punto Leo, ormai inserito nel mercato degli strumenti musicali, fonda la Fender Electric Instrument Company, dedicandosi completamente a questo settore.

Una decisione del quale Leo non avrà di che pentirsi. E che sarà un punto di svolta non solo nella sua vita, ma anche nella storia del rock.

Fender: un marchio che ha fatto la storia del rock

L’idea alla base del successo di Fender è molto semplice: produrre in serie degli strumenti che risultassero abbordabili, a livello economico, per chiunque avesse la passione e qualche dollaro da spenderci sopra. Facendo un paragone, Leo Fender è stato l’Henry Ford dell’industria musicale. Nel 1950 vede la luce la sua prima creatura: la Broadcaster. Tuttavia, sorgono dei problemi sul nome, a causa di un’omonimia con una serie di batterie della Gretsch. Come cambiarla? La scelta cade su Telecaster, che è diventata una delle più longeve chitarre della storia. L’anno dopo esce il basso elettrico Precision. Ma la svolta avviene probabilmente nel 1954, quando la Fender immette nel mercato la Stratocaster, la prima chitarra elettrica a corpo pieno con tre pickup.

La comunicazione della Fender è semplice: i nostri sono strumenti più economici degli altri, ma ugualmente di qualità; sono facilmente trasportabili, poco ingombranti (pensate alla differenza tra un basso elettrico e un contrabbasso), e soprattutto hanno un suono moderno che le proietta nel mondo dei giovani e della nuova musica che spopola in quel periodo in America.

A metà anni Sessanta, Leo Fender cede la società alla Columbia Broadcasting System Inc. per la cifra di 13 milioni di dollari (decisamente non pochi nel 1965), rimanendo comunque come consulente esterno per cinque anni. L’azienda a quel punto ha tutte le potenzialità e le risorse per divenire un gigante del mercato mondiale di strumenti musicali, anche se le reazioni non sono positive, perché la Columbia è vista come una compagnia tesa al profitto e non alla qualità. Nel frattempo, Leo fonda prima la Music Man, e poi, insieme a George Fullerton, la G&L, dove continua a lavorare fino alla sua morte, il 21 marzo del 1991.

Telecaster, Precision Bass e Stratocaster: tre modelli entrati nella leggenda

La Fender ha prodotto strumenti che sono entrati nella storia del rock: dalla Telecaster alla Stratocaster, dalla Mustang alla Jazzmaster, dal Precision Bass al Jazz Bass, oltre ai notissimi piano elettrici Rodhes. Abbiamo già detto che il successo dell’azienda è dovuto a prezzi modici, trasportabilità, sound moderno. Ma non c’era solo quello, ovviamente. Ci sono motivi sia tecnici che estetici.

La Telecaster

La “primogenita” di Leo Fender è la Telecaster: design essenziale e sound inconfondibile, tagliente e allo stesso tempo profondo. Sin dalla sua nascita, questa iconica chitarra ha incarnato lo spirito dell’innovazione e della versatilità, diventando lo strumento di elezione di alcuni dei più grandi chitarristi di tutti i tempi. Ha attraversato più di un secolo di storia della musica contribuendo a definire il suono di quasi tutti i generi musicali: da Muddy Waters a Danny Gatton, passando per Keith Richards, Bruce Springsteen, Joe Strummer, Jonny Greenwood, John Five, Jeff Buckley e Billie Joe Armstrong, la Telecaster ha attraversato generazioni di chitarristi e stili musicali senza perdere un briciolo del suo fascino.
Muddy Waters:

Nelle mani di Muddy Waters la Telecaster è entrata a far parte della storia del blues. “Il padre del blues di Chicago” è uno dei musicisti che ha saputo sfruttare al meglio il timbro nitido e tagliente della Telecaster, il famoso “twang”, dando vita ad un sound mai sentito prima e che definì una vera e propria rivoluzione musicale: la nascita del rock n’ roll

Danny Gatton:

Considerato uno dei più grandi chitarristi country e rockabilly di tutti i tempi, Danny Gatton con i suoi virtuosismi ha spinto la Telecaster al massimo dei suoi limiti. Con il suo approccio unico al fingerpicking e all’improvvisazione, Gatton è stato uno dei primi a sperimentare la capacità della Telecaster di adattarsi a una vasta gamma di generi musicali e possedeva anche una Fender Telecaster a doppio manico.

Keith Richards:

La Fender Telecaster modello “Micawber” del 1950, regalatagli niente di meno che da Eric Clapon, sembra quasi essere un proseguimento del corpo di Keith Richards. È una chitarra che fa parte dell’immaginario “iconografico” dei Rolling Stones. Non solo ha accompagnato la creazione del leggendario album “Exile On Main St.“, ma ha definito lo stile stesso della band britannica dando voce ad alcuni dei più famosi riff di chitarra della storia del Rock.

Bruce Springsteen:

Riuscite ad immaginare il Boss senza la sua fedele Telecaster in spalla? Con la sua combinazione di potenza e melodia, la Telecaster è diventata uno strumento essenziale per Springsteen, aiutandolo a trasmettere tutta l’energia e la passione delle sue canzoni.

Joe Strummer:

L’essenza minimale della Telecaster, diretta e senza fronzoli è stata espressa al massimo dal leader dei The Clash: Joe Strummer. Con la sua tecnica di strumming energica e aggressiva, fatta di plettrate precise e potenti, abbinata al suono tagliente e pieno di energia della Telecaster, ha dato voce al movimento punk emergente di fine anni 70 e ha contribuito a plasmare il suono ribelle e politicamente carico della band.

Jonny Greenwood:

L’indie rock contemporaneo non sarebbe quello che è senza l’apporto di Jonny Greenwood. Il polistrumentista e compositore dei Radiohead ha sfruttato al meglio la versatilità della Telecaster per esplorare nuovi territori sonori. Con effetti elettronici e tecniche innovative, Greenwood ha creato paesaggi sonori unici che hanno ridefinito i confini della musica alternativa.

John Five:

Famoso per essere stato il chitarrista di Marilyn Manson, e attualmente componente dei Mötley Crüe, John 5 è un altro dei grandi ambasciatori della Telecaster. Combinando una tecnica impeccabile e una grande creatività nell’utilizzo dell’effettistica, ha portato la Tele a nuovi livelli di espressione artistica. Non tutti sanno che John Five è anche un grandissimo chitarrista country e questo spiega il suo amore per la Telecaster.

Jeff Buckley:

Chiudiamo con un’artista che, ingiustamente, non viene quasi mai citato quando si parla di grandi chitarristi, Jeff Buckley. Jeff ha imbracciato praticamente quasi solo una chitarra: una Telecaster del 1983. Con il suo stile chitarristico passava da arpeggi dolci e melodici a ritmiche grunge potenti sfruttando tutta dinamicità e l’espressività della sua Tele. Il disco Grace è un must-have per gli appassionati del mondo Fender, che non possono non emozionarsi ascoltando quel mix perfetto tra chitarra e voce che con il brano Halleluja ha raggiunto vette inarrivabili. E per i veri “feticisti” della Telecaster consigliamo il suo Live at Sin-é, album dal vivo nel quale si può godere al massimo del sound nudo e crudo dell’inconfondibile mix chitarra e voce di Jeff.

Fender Precision Bass
Il Fender Precision Bass ha lasciato un’impronta indelebile nella storia della musica, grazie alla sua versatilità, al suono potente e alla capacità di adattarsi a una vasta gamma di generi e stili musicali. Abbiamo scelto tre nomi per riassumere la versatilità e longevità di questo strumento: Marcus Miller, Flea e Tal Wilknfeld.

Marcus Miller:

Forse l’ambasciatore più illustre di questo strumento è Marcus Miller, noto per la sua incredibile tecnica e il suo stile innovativo, ha reso il Precision Bass uno strumento iconico nel mondo del basso. La sua abilità nel fondere elementi di funk, jazz e fusion ha ridefinito il ruolo del basso nella musica moderna, dimostrando la versatilità e la potenza del Precision Bass.

Flea:

Nel panorama rock contemporaneo non possiamo non menzionare Flea, il geniale bassista dei Red Hot Chili Peppers. Con le sue linee di basso potenti, incisive ma allo stesso tempo incredibilmente melodiche, ha contribuito a rendere il sound dei RHCP uno dei più riconoscibili degli ultimi decenni.

Tal Wilkenfeld

Anche qui inseriamo un nome poco menzionato: Tal Wilkenfeld. Questa giovane e talentuosa bassista australiana ha suonato al fianco di mostri sacri come Jeff Beck, Herbie Hancock e Steve Lukather. Utilizzando il suo strumento con maestria, Tal ha dimostrato la sua capacità di fondere linee di basso fluide e melodiche con groove incisivi e ritmici. Il Precision Bass è stato fondamentale per il suo sound distintivo e la sua capacità di spaziare tra diversi generi musicali, dal rock al jazz al fusion. Se volete farvi un’idea di cosa riesce a fare ascoltate Live at Ronnie Scott’s e The Imagine Project.

La Stratocaster

Se chiedete a qualsiasi chitarrista di stilare una classifica delle migliori chitarre elettriche della storia sul podio ci saranno sempre due nomi: Fender Stratocaster e Gibson Les Paul – primo o secondo posto dipenderà esclusivamente dal gusto personale. La “Strato” è, senza se e senza ma, uno degli emblemi indiscussi della storia del rock. Rispetto alla Telecaster presenta 3 principali innovazioni: il ponte “tremolo”, grazie al quale si poteva modulare il suono donandogli espressività e colore; un body con la caratteristica forma a “spalla mancante” pensato per facilitare il raggiungimento delle note in fondo al manico e che ha aperto nuove strade ai virtuosi degli assoli; infine, un circuito elettrico a tre pick-up (e non più due), di cui quello al ponte è posizionato diagonalmente così da catturare un numero maggiore di frequenze acute.

Aspetti tecnici a parte, a rendere la Stratocaster una vera e propria leggenda e icona musicale, ha contribuito anche il suo design accattivante, che ricordava, soprattutto nei colori, uno dei modelli di auto più iconici degli anni 60: la Cadillac.

E chi sono i chitarristi che hanno reso immortale la Stratocaster? Qui l’elenco sarebbe interminabile e per questo abbiamo scelto solo quei nomi leggendari che hanno saputo esaltare al massimo le sue caratteristiche uniche.
Buddy Guy

Noto come uno dei pionieri del blues elettrico, Buddy Guy ha fatto della Fender Stratocaster la sua compagna musicale per gran parte della sua carriera. Il leggendario chitarrista ha dimostrato il suo amore per questo strumento nel corso degli anni, tanto che la Fender gli ha dedicato diverse serie signature, riconoscendo il suo impatto nel mondo della musica, consapevoli di lasciare fuori altrettanti nomi importanti.

Jimi Hendrix

Utilizzando un approccio innovativo e sperimentale, ha trasformato la Stratocaster in uno strumento di espressione emotiva senza precedenti. Attraverso album iconici come “Are You Experienced” e “Electric Ladyland“, Hendrix ha dimostrato al mondo, e forse allo stesso Leo Fender, il pieno potenziale della Stratocaster, lasciando un’impronta indelebile sulla storia della musica rock. Il suo utilizzo del vibrato, delle doppie corde e degli effetti come il wah-wah e il fuzz ha ridefinito il modo in cui la chitarra elettrica poteva essere suonata.

Jeff Beck

“Con una Les Paul puoi trovarti a suonare come chiunque altro. Con una Stratocaster finalmente sono riuscito a suonare come me”. Jeff Beck non poteva essere più chiaro nel sottolineare l’importanza cruciale che la Stratocaster ha avuto nel plasmare il suo suono unico e innovativo caratterizzato da quel personalissimo uso combinato di leva, potenziometri di volume e tono e selettore dei pick-up, che è il suo vero marchio di fabbrica. Per capire di cosa parliamo vi consigliamo il brano “Cause We’ve Ended as Lovers“, tratto dall’album “Blow by Blow“: esempio straordinario del talento di Beck e della sua capacità di esplorare nuove frontiere sonore con la Stratocaster.

Eric Clapton

Sin dalla seconda metà degli anni Sessanta, Slowhand – come è affettuosamente conosciuto – ha affidato il suo suono alla Stratocaster, dimostrando la sua versatilità e affidabilità in una vasta gamma di contesti musicali. Una delle sue Stratocaster più celebri è stata chiamata “Brownie”, ed è stata utilizzata per molti dei suoi album e concerti più memorabili. La sua fedeltà al marchio Fender è testimoniata anche dalla sua vasta collezione personale di Stratocaster, che include esemplari unici e modelli customizzati.

Mark Knopfler

Mark Knopfler, famoso per il suo stile unico e melodico, ha utilizzato la Fender Stratocaster per gran parte della sua carriera. Il suo approccio unico alla chitarra, caratterizzato da fingerpicking, bending e l’immancabile tremolo, quel suono sempre in perfetto equilibrio tra un “clean” e un “crunch”, ha reso le sue esecuzioni sempre riconoscibili sin dalle prime note.


John Frusciante

John Frusciante, celebre chitarrista dei Red Hot Chili Peppers, ha utilizzato principalmente una Fender Stratocaster durante la sua carriera. La sua abilità nell’usare la Strato ha contribuito a definire il suono distintivo della band, spaziando dal funk, al rock, al blues. Brani come “Under the Bridge“, “Scar Tissue” e “Californication” sono esempi lampanti del suo uso magistrale della Stratocaster, dove combina melodie fluide con riff potenti e ritmiche incisive.

David Gilmour

David Gilmour, celebre per essere il chitarrista dei Pink Floyd, è stato uno dei più importanti ambasciatori della Fender Stratocaster nella musica rock. La sua lunga associazione con questo strumento è stata fondamentale nel definire il suono distintivo dei Pink Floyd e nel plasmare il paesaggio sonoro del progressive rock. Basti pensare a Comfortably Numb brano dell’album The Wall, in cui Gilmour offre uno dei suoi grandi assoli, per avere un esempio lampante della sua abilità e dell’uso magistrale della Strato.

Yngwie Malmsteen

Chiudiamo questa panoramica toccando un genere musicale in cui la Stratocaster non è tra i modelli di chitarra più utilizzati: il Metal. E lo facciamo Yngwie J. Malmsteen, virtuoso della sei corde che ha contribuito a definire il genere del metal neoclassico. Con la Stratocaster, Malmsteen ha dimostrato una capacità straordinaria di eseguire arpeggi, scale e assoli velocissimi, realizzati con una precisione impeccabile grazie ad un manico personalizzato con tastiera scalloped. Brani come “Far Beyond the Sun” e “Black Star” sono esempi perfetti della sua abilità tecnica e della sua padronanza della Stratocaster.

Un’esperienza che unisce passato, presente e futuro della musica

In conclusione, la storia della Fender e delle sue icone, come la Telecaster, la Stratocaster e il Precision Bass, è intrisa di innovazione, passione e un’incredibile influenza sulla musica moderna. Attraverso gli anni, questi strumenti hanno dato voce a generazioni di musicisti, dal blues al rock, dal jazz al metal, contribuendo a definire il suono di intere epoche musicali. E mentre il marchio Fender continua a evolversi con nuovi modelli e innovazioni, la sua eredità di qualità, versatilità e ispirazione musicale rimane eterna. Che tu sia un musicista professionista o un appassionato di musica, l’emozione di tenere in mano una Fender è un’esperienza che unisce passato, presente e futuro della musica.

Foto di 戸山 神奈 su Unsplash