In A Silent Way

Il silenzio è lo strumento più potente che ho. Lo spirito è tutto, e la tecnica è sempre
secondaria". Mark Hollis dei Talk Talk. Trent'anni dopo l'uscita del quarto album dei Talk
Talk, “Spirit of Eden”, Gwenaël Breës, giornalista belga e ammiratore di lunga data della
band art-rock britannica degli anni Ottanta, si è trovato ad attraversare il Regno Unito
nel tentativo di svelare il mistero che circonda il disco. La sfida è stata enorme. Per anni,
fino alla sua morte nel 2019, il cantante dei Talk Talk, Mark Hollis, ha rifiutato tutte le
richieste di intervista, mentre il resto della band ha seguito il suo esempio e si è rifiutato di permettere l'uso della loro musica
nei film. Armato solo di determinazione e di un microfono, Breës ha tentato volontariamente l'impossibile: realizzare un film
su una band che non voleva essere filmata e raccontare la storia della realizzazione di un album misteriosamente senza
tempo senza suonare nulla della sua musica. Un viaggio cinematografico pieno di deviazioni, distrazioni e scoperte, una
ricerca che ha come linea d'orizzonte il silenzio e come filosofia il punk, In “A Silent Way” è un film che sostiene che,
nonostante tutti gli ostacoli, la musica è accessibile a tutti e lo spirito umano è al di sopra della tecnica.