L'Idiophone

Autoproclamatosi topo da studio, Forever Pavot sa esattamente come teletrasportarsi altrove in pochi accordi. In "The Idiophone", l'arte della narrazione richiede solo tre minuti. Ogni composizione contiene l'intera colonna sonora di un film accuratamente disidratato, riportato al volume iniziale nel nostro stereo. L'album si apre con un inseguimento d'auto, con protagonista un gangster erudito, e indulge in alcune eccentricità ingegneristiche, come mantenere la sirena di un poliziotto in armonia per tutta la durata del brano, nonostante l'effetto Doppler. Forse è il cattivo isolamento a parlare, ma la casa di Emile Sornin è un campo di battaglia: si scaglia contro ogni oggetto come se fosse un membro della famiglia. Un orologio sembra prendersela con lui e diventa il pretesto per una veloce lezione di teoria musicale e sugli effetti del tempo sulle persone. L'album è stato prodotto in stretta collaborazione con Vincent Taeger (batteria), Maxime Daoud (basso) e Sami Osta (produzione e missaggio), che ha miracolosamente trovato spazio per tutte le tastiere, e poi ancora per una sezione di ottoni e archi. Arnaud Sèche è venuto a suonare alcuni flauti.