Bylur

Da bambina, Eydís Evensen fissava i fiordi occidentali mentre il vento le ululava intorno, fingendo di dirigere le nuvole. In questi sogni ad occhi aperti, era una maestra meteorologica che fingeva di guidare il tempo e il mondo intorno a lei come un'orchestra. Il tempo è così intenso e stimolante nel luogo dove sono cresciuta. C'è una tale asprezza nei nostri inverni, ma allo stesso tempo, tanta bellezza. Stavo lì seduta per ore, ricorda la compositrice nata a Blönduós. Anni dopo, Evensen è ancora ispirata dallo stupore che prova quando guarda la vastità della natura. Bylur, l'affascinante album di debutto della pianista, è un rilassante diario classico contemporaneo della sua vita fino ad oggi, che prende il nome dalla parola islandese "tempesta di neve". Ha scelto queltitolo per una buona ragione. "Tutte queste canzoni sono momenti della mia vita", dice. Tanti alti e bassi. Tutta la mia gioia, oscurità, felicità e malinconia. Una tempesta di neve contiene moltitudini: ci sono caos e avversità, ma anche bellezza e fragilità. Lo stesso si potrebbe dire di questo album emotivamente eclettico: un incantevole galleggiante di emozionanti melodie di pianoforte e archi".