Marlene Kuntz

... introspezione. Il successore, "Il Vile" del 1996, prosegue sulla stessa linea espressiva. Con "Ho ucciso paranoia" (1999) e "Che cosa vedi" (2000), la band esplora terreni più sperimentali. Nel 2002, "Senza peso" mostra una maturità stilistica e un rafforzamento del dialogo tra melodia e dissonanza. Dopo una serie di progetti e album che consolidano il loro posizionamento nel panorama musicale, come "Uno" (2007) e "Cercando il sole" (2010), la band pubblica "Nella tua luce" nel 2013, carico di influenze letterarie. Le produzioni più recenti includono "Lunga Attesa" del 2016 e "Il Velo" del 2020, dimostrando una continua evoluzione artistica e coerenza con il loro approccio originale nel fondere emozione e sperimentazione. La band è riconosciuta per il suo impatto sulla scena musicale italiana, per l'uso innovativo della lingua italiana nelle liriche e per la capacità di rinnovarsi pur mantenendo un legame chiaro con le proprie radici sonore.