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Guida alle testine per giradischi

di Redazione
testina giradischi

Il vinile, come è noto, dopo aver fatto la storia dell’ascolto musicale sta resistendo anche ai giorni nostri grazie ai tantissimi appassionati di questo strumento.

Per mantenere un soddisfacente livello di ascolto è necessario prendersi cura delle testine per giradischi, sapendo quali tipi sono compatibili con il proprio vinile, come mantenerle in buono stato e ogni quanto tempo vanno cambiate. In questo articolo andremo a capire meglio cosa bisogna fare per avere delle testine adatte ed evitare che una carente manutenzione possa pregiudicare la qualità dell’ascolto.

Cos’è una testina per giradischi

La testina è la parte del giradischi che consente la riproduzione del suono ed è chiamata anche cartuccia: essa non è altri che un trasduttore, ovvero uno strumento che trasforma una forma di energia – in questo caso l’energia meccanica del movimento della puntina sui solchi del disco – in un’altra forma di energia – sotto forma di semplice segnale elettrico.

Esistono due diversi insiemi di testine: 

  • MM (Moving Magnet)
  • MC (Moving Coil)

La prima categoria di testine, appartenenti alle tecnologie Movin Magnet, vede la presenza di due magneti, posti tra due piccole bobine alla fine dello stilo, che generano un segnale elettrico attraverso la loro vibrazione. Le testine MM sono più usate grazie alla loro affidabilità e alla facilità con cui si possono sostituire le puntine.

Le testine Moving Coil presentano un funzionamento opposto alle prime: al posto dei magneti ci sono due piccole bobine attaccate alla puntina. Le puntine di queste testine non sono sostituibili autonomamente ma occorre rivolgersi a dei negozi specializzati o, in alternativa, rimuovere l’intera testina. 

La testina è composta da un headshell e dalla puntina. L’headshell (tradotto in italiano, conchiglia) è una piccola struttura importante perché svolge il compito di contenere la testina: la sua funzione è di fare da scudo protettivo ed è costruita con una forma apposita per poter installare la cartuccia, specialmente nei bracci a S. 

La puntina del giradischi: la sua composizione e ogni quanto va cambiata

La puntina è probabilmente lo strumento più delicato del giradischi, fondamentale per la riproduzione del suono, ed è dotata di un’apposita protezione da danni esterni. La puntina è composta da due parti: il cantilever e l’ago (o perno). Il cantilever è una piccola asticina di plastica che serve a mantenere ben saldo l’ago della puntina e consente a quest’ultima di rimanere perfettamente attaccata alla testina. L’ago è la parte che viaggia lungo i solchi del vinile e deve quindi avere un’adeguata inclinazione e posizione; è generalmente in diamante o zaffiro e non può essere sostituito da solo ma insieme a tutta la puntina. 

La domanda che attanaglia tutti gli appassionati è spesso una: ogni quanto tempo va cambiata la puntina del giradischi? Iniziamo col dire che la puntina va cambiata in determinati casi: se, ovviamente, va smarrita e se risulta danneggiata. Quest’ultima ipotesi è purtroppo molto frequente essendo la puntina un oggetto molto delicato che può essere molto facilmente soggetta a graffi o usure provocate da fattori esterni. È importante anche che la puntina sia perfettamente compatibile con il proprio giradischi, se questa risulta non adatta allora ci troviamo di fronte ad un altro caso in cui è necessario cercarne un altro tipo. Si può decidere di cambiare anche nel caso si voglia fare un aggiornamento del proprio materiale a disposizione, acquistando una puntina più “avanzata” che permetta una qualità più elevata di ascolto.

Ogni quanto cambiare la puntina è una questione relativa alla quantità di utilizzo che si fa dell’intero giradischi. In media si sostiene che la durata ideale vada dalle 500 alle 1000 ore ma tradotto in termini pratici diventa un lasso di tempo soggettivo. Se ad esempio si ascoltano circa 3 lp al giorno allora è verosimile pensare che la sostituzione della puntina possa essere fatta una o due volte l’anno. Se l’utilizzo è più intenso, tra i 10 e i 15 dischi, è probabile che occorra effettuare il cambio ogni 3 o 4 mesi. Può aiutare anche affidarsi al proprio udito e alla propria vista per capire quando è arrivato il momento di cambiare. La qualità del suono percepita, in questo senso, è fondamentale: se si avvertono rumori distorti o delle sfumature nel suono che prima non c’erano allora significa che la puntina potrebbe essere usurata; così come se vediamo un andamento non regolare della puntina sui solchi del disco rappresentato da piccoli salti o strane vibrazioni. 

L’importanza della pulizia della testina

Un modo indispensabile per tenere in ottimo stato la testina di un giradischi è senza dubbio la sua pulizia. Mantenere pulita la testina (così come il vinile ) garantisce a quest’ultima una maggiore durata. Per eseguire le operazioni di pulizia occorre uno spazzolino pulisci testina da accompagnare a un liquido appositamente pensato per la pulizia della puntina (per non correre inutili rischi). Da sempre è molto dibattuto l’intervallo di tempo che deve passare tra una pulizia e l’altra: è opinione diffusa che vada pulita la testina ogni 10-15 lp ascoltati ma se quest’ultimi sono particolarmente vecchi è consigliabile pulirla molto più spesso. Per la pulizia dei vinili, invece, rimandiamo a questo precedente articolo.