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Eddie Van Halen, uno stile da leggenda del rock

di Redazione
compleanno eddie van halen

Senza paura di essere smentiti, possiamo affermare che Eddie Van Halen sia stato uno dei più grandi chitarristi di ogni epoca. Uno stile, unico nel suo genere, e una tecnica totalmente innovativa che lo hanno portato, insieme all’omonimo gruppo, a influenzare moltissimi artisti e correnti musicali successivi. Purtroppo, Eddie Van Halen ci ha lasciati un paio di anni fa, lasciandoci però una grande eredità artistica.

In occasione di quello che sarebbe stato il suo sessantottesimo compleanno, omaggiamo il musicista di origine olandese ripercorrendo la sua carriera, dagli inizi al successo con i Van Halen, e ricordando quello che era il suo peculiare stile

L’infanzia e i primi passi nella musica

Eddie Van Halen nasce nei Paesi Bassi, dove vive fino all’età di sette anni, quando i suoi genitori decidono di trasferirsi negli Stati Uniti, a Pasadena, città della California. Dal padre eredita la passione per la musica: Jan Van Halen era infatti un sassofonista e clarinettista jazz. I primi passi di avvicinamento iniziano già dall’infanzia, prima studiando pianoforte e poi la batteria, ma Eddie Van Halen troverà la sua strada intorno ai dodici anni. Il fratello maggiore, Alex, suonava la chitarra: forse per spirito di emulazione, per competizione, o semplicemente per curiosità, Eddie Van Halen inizia anche lui a prendere dimestichezza con quello che diverrà il suo strumento.

Quello tra i due fratelli Van Halen è un legame molto stretto, che li porta a confrontarsi e sviluppare in parallelo il loro stile, influenzati dalla scena rock del periodo, in particolare da gruppi come i Beatles, o altri, dallo stile decisamente diverso come i Cream e i Led Zeppelin. Quando arriva il momento di mettere su una prima band, Alex decide di mettersi dietro a piatti e rullanti, lasciando a Eddie la chitarra: una scelta che certo non si può non dire lungimirante.

La svolta avviene negli anni Settanta, quando i due fratelli fondano i Van Halen, ai quali si aggiungono Michael Anthony al basso e David Lee alla voce.

Il successo con i Van Halen

I Van Halen nascono quindi dall’idea dei due fratelli Van Halen, e subito iniziano a riscuotere un diffuso interesse che li porta a farsi notare sulla scena musicale di Los Angeles. Il gruppo si esibisce in numerosi club della città californiana, alcuni dei quali molto noti tra gli addetti ai lavoratori e gli appassionati. Era il momento giusto per imprimere una svoltaalla loro carriera. A offrire l’opportunità di entrare nel mercato musicale è la Warnes Bros. Records, che a fine anni Settanta propone ai Van Halen un contratto discografico.

Da questo momento comincia una carriera costellata di grandi successi che li ha portati a vendere decine di milioni di dischi in quarant’anni di carriera. 

I primi album, intitolati semplicemente Van Halen e Van Halen II, li fecero conoscere prima negli Stati Uniti e poi in tutto il mondo, con il loro stile che oscillava tra il rock e l’heavy metal. Sicuramente, l’album con il quale sfondarono ogni classifica fu 1984 (pubblicato appunto in quell’anno), che è stato per cinque volte disco di platino, che all’epoca significava aver venduto dieci milioni di copie (si pensi che oggi ne bastano centomila). Il disco conteneva quello che è diventato forse il loro brano più rappresentativo, comunque il più conosciuto, ossia Jump, con il quale arrivarono in cima alla classifica delle hit pop. 

Al di là delle vendite degli album (stime intorno agli ottanta milioni in tutto il mondo), quello per cui i Van Halen vengono ricordati è certamente per aver introdotto uno stile, grazie soprattutto alla chitarra di Eddie, che ne ha fatto un punto di riferimento per molti altri gruppi dopo di loro. È questo il motivo per cui nel 2007 sono stati inseriti nella Rock and Roll Hall of Fame.

Eddie Van Halen, uno stile inconfondibile

Senza negare l’importanza degli altri componenti della band, il successo dei Van Halen è dovuto in larga parte alle performance alla chitarra di Eddie. Il musicista faceva sua una tecnica di difficilissima esecuzione: il tapping, che consiste nel suonare la chitarra con entrambe le mani sulla tastiera. Quindi, anche la mano destra, quella “ritmica”, viene impiegata per suonare delle note direttamente sulla tastiera. Questo consentiva a Eddie Van Halen di coprire degli intervalli che altrimenti sarebbero risultati troppo ampi da raggiungere con la tecnica tradizionale. 

Quest’evoluzione era comunque legata a un’interpretazione della musica che non fosse solo una ripetizione di scale e accordi, ma che ricercasse le emozioni degli ascoltatori. Alla capacità di eseguire assoli originali, veniva accompagnata anche una forte attenzione alla parte ritmica, tutto caratterizzato da un grande senso di personalizzazione dello strumento, tanto che nei primi album ne usò uno di sua invenzione, la Frankestrat. Uno stile fondamentale per lo sviluppo dell’hard rock alla fine degli anni Settanta con l’uscita dei loro primi album.

Studio, innovazione, grande tecnica ed emotività: così Eddie Van Halen si è affermato come uno dei chitarristi che più ha influenzato il suono e l’evoluzione della musica rock.